Previsioni 2006 mobili per ufficio in Italia

Nel 2004 la produzione di mobili per l’ufficio ha raggiunto il valore di 1.340 milioni di euro e rappresenta quasi il 7% del totale della produzione italiana di mobili. Rispetto al 2003 il comparto ha registrato solo una piccola flessione del –0,4% a prezzi costanti dopo due anni nei quali aveva registrato perdite medie del –8,7% in termini reali. La forte crescita registrata dall’economia mondiale nel suo complesso nel 2004 non ha, infatti, interessato anche l’Italia (il cui Pil è aumentato solo dell’1,1%), contribuendo a determinare l’andamento del comparto.

Questo andamento seppur lievemente negativo ha però significato per il comparto ufficio un input positivo che si è palesato con una piccola ripresa della domanda interna, mentre le esportazioni hanno registrato una nuova diminuzione che ha portato la percentuale di fatturato realizzato all’estero al 35,5% ben al di sotto del 40% registrato nel 2001.

Per il 2005, purtroppo, non si è verificato l’inizio di ripresa previsto e il comparto chiuderà l’anno con una flessione del –2,5% a prezzi costanti in seguito ad una debole domanda interna. Le esportazioni registreranno invece un aumento dell’1,2%.

Il 2006 sarà ancora un anno di attesa in cui le esportazioni continueranno a crescere sebbene a tassi modesti e la domanda interna dovrebbe presentare un primo accenno di ripresa che porterà ad un aumento dell’offerta di solo lo 0,7% a prezzi costanti.

Italia. Previsioni mobili per l’ufficio

2004
2005
2006
Variazioni percentuali a prezzi costanti
Produzione
-0,4
-2,5
0,7
Consumo interno (*)
0,5
-3,6
0,7
Esportazioni
-1,4
1,2
2,0
Importazioni
4,2
9,0
10,0
Variazioni percentuali
Prezzi
3,2
2,0
1,7

(*) Produzione + Importazioni – Esportazioni
(Fonte: elaborazioni Csil. 2004 consuntivi; 2005 e 2006 previsioni; dicembre 2005)

Le componenti della domanda
Il 2004 si è chiuso con un incremento del consumo interno pari allo 0,5% a prezzi costanti. Il 2005 non presenta invece tassi di crescita positivi e le cifre dei dati macroeconomici mostrano l’esistenza di una situazione ancora incerta che non incentiva gli investimenti in beni strumentali da parte delle imprese (tra cui rientrano inevitabilmente i mobili per ufficio).

Relativamente ad altre variabili che influiscono sull’andamento del comparto, oltre ai risultati complessivi dell’economia, esercita una certa influenza il livello di occupazione, che è prevista in leggera crescita nel 2005, con un nuovo aumento del numero degli occupati, ma di intensità modesta (+0,3%), mentre l’incremento previsto per il numero di dipendenti nel settore dei servizi destinati alla vendita risulta più consistente (+2,2%).

Riguardo le dinamiche del settore dell’edilizia non residenziale, che pure hanno un impatto notevole sulla vendita di mobili per ufficio, il 2004 ha registrato una crescita sia delle costruzioni non residenziali per le attività economiche che delle opere pubbliche e questi investimenti insieme a quelli del 2003 avrebbero già dovuto iniziare a presentare effetti positivi sul consumo nel 2005 che in parte invece slitteranno sul 2006.

L’import cresce ancora
Per il 2006, si prevede un aumento della domanda interna che interesserà sia i mobili di produzione nazionale che quelli importati che nel 2005 arriveranno a rappresentare il 7% del consumo interno (percentuale di molto inferiore al valore medio del settore del mobile nel suo complesso). Nello specifico le importazioni aumenteranno del 10% a prezzi costanti mentre il consumo interno nel suo complesso registrerà solo un aumento dello 0,7%.

Italia. Provenienza importazioni mobili ufficio, 2004

(Fonte: elaborazioni Csil su dati ufficiali, dicembre 2005)

L’export e i mercati di sbocco
Per quanto riguarda la domanda estera, nel 2004 le esportazioni italiane di mobili per ufficio hanno raggiunto il valore di 474 milioni di euro. Rispetto al 2003 si è registrato un aumento dell’1,7% in valore, ma un calo a prezzi costanti del –1,4%.

Nonostante un andamento dell’economia mondiale piuttosto brillante le aziende italiane non hanno potuto approfittare di questa crescita in quanto maggiormente presenti sui mercati della zona euro che effettivamente hanno registrato tassi di incremento del Pil inferiori al 2%. Sui restanti mercati extra-europei poi l’apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro ha reso più costosi i prodotti italiani che già risentivano di un aumento dei prezzi alla produzione generato dall’andamento dei costi delle materie prime.

Italia. Destinazione esportazioni mobili ufficio, 2004
(Fonte: elaborazioni Csil su dati ufficiali, dicembre 2005)

L’evoluzione del 2005 si prospetta leggermente migliore grazie ad una ripresa della domanda di Stati Uniti e Germania (un po’ a sorpresa). Sui mercati che operano in dollari permane una situazione difficile dovuta all’euro forte e all’andamento dei prezzi dei mobili italiani rispetto ai principali competitor internazionali.

In sintesi per il 2005 si prevede un aumento delle esportazioni dell’1,2% in volume a fronte di una domanda estera da parte dei mercati di sbocco in crescita più marcata. Nel 2006 una domanda più decisa proveniente dal mercato statunitense e una possibile continuazione della crescita della domanda tedesca si affiancheranno alla buona tenuta dei consumi russi e svizzeri, consentendo al segmento dei mobili per ufficio di esportare il 2% in più rispetto al 2005 a prezzi costanti.

(a cura di Sara Colautti, Csil; dicembre 2005)

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