La situazione economica del settore arredamento che emerge dai dati preconsuntivi elaborati dal Centro Studi Cosmit/FederlegnoArredo è allarmante.
“Non avevamo mai visto una crisi così pesante, prolungata e generalizzata – ha commentato Rosario Messina, Presidente di FederlegnoArredo. Alcuni mercati sono letteralmente evaporati. Il fatturato della filiera legno-arredamento è diminuito del 18,2% scendendo a 32,4 miliardi di euro”.
I dati elaborati si riferiscono a un anno che le imprese vogliono al più presto lasciarsi alle spalle ma il futuro non si dimostra menocomplicato.
“È sufficiente una riflessione – continua Messina -: immaginando un tasso di crescita media annua del 4%, per poter recuperare i livelli del 2007, l’ultimo anno in cui il fatturato è cresciuto, si dovrebbe arrivare al 2014, se fosse il 3% si dovrebbe aspettare il 2016, se fosse il 2% non sarebbe prima del 2019”.
Le imprese che hanno cessato la propria attività sono quasi 1.800, pari al 2,4% del totale, con una perdita occupazionale di circa 12.700 addetti, pari a 3,1% del totale. Si tratta di un dato che non trova precedenti nella storia recente del settore, ma che sembra ancora contenuto rispetto alle dimensioni della crisi.
L’aspetto preoccupante e nuovo di questa crisi è il fatto di essere generalizzata: non vi sono reali differenze tra macro-settori, tra il monte e il valle della filiera. Il fatturato del macro settore arredamento è infatti sceso a poco più di 20,5 miliardi di euro facendo segnare un calo del 17,6% rispetto al già difficile 2008.
Le stime dei dati di esportazione per paese mostrano che la crisi non è stata solo a livello di comparto, ma anche di mercato.
Nel periodo gennaio-dicembre 2009 nessuno tra i primi venti paesi acquirenti di arredamento italiano è cresciuto, sia in valore sia in quantità. I paesi clienti tradizionali dell’arredamento italiano hanno subito la crisi, tuttavia sono quelli che ne hanno risentito con minore intensità: Francia (-11%) e Germania (-9%) continuano a rappresentare rispettivamente il primo e il secondo mercato per l’arredamento italiano. Molto diversa invece la situazione di Regno Unito (-33%) e Stati Uniti (-32%), che hanno avuto risultati particolarmente negativi in linea con il fatto di essere stati l’epicentro della crisi finanziaria. Allo stesso modo i risultati di Spagna (-33%) e Grecia (-20%) sono da leggersi in prospettiva a quanto avvenuto nei rispettivi mercati: su quello spagnolo pesa l’incertezza della crisi del settore immobiliare dopo anni di fase espansiva, mentre su quello greco l’instabilità finanziaria data da conti pubblici soggetti a forti tensioni ha comportato un peggioramento del trend esportativo dei prodotti italiani. Russia ( -34%) ed Emirati Arabi Uniti (-31%) sono due Paesi che rappresentano altrettante aree simbolo di questa difficoltà.
Per quanto riguarda le previsioni per i prossimi mesi, il Centro Studi Cosmit/FederlegnoArredo, che elabora l’indagine congiunturale (indagine chiusa il 6 febbraio 2010) su un panel di aziende del settore, rivela che dal primo trimestre 2010 l’indice di fiducia, calcolato sugli ordini attesi, ritorna positivo per molti dei comparti dell’arredamento.
”