Biennale Light Art Mantova 2020

Elogio della luce tra destrutturazione e ricostruzione degli spazi

Torna la Biennale Light Art di Mantova che, nell’edizione 2020 dal tema Elogio della luce tra destrutturazione e ricostruzione degli spazi, propone una vera e propria sfida tra la light art italiana e internazionale e gli edifici con cui si dovrà confrontare, ossia la Casa di Andrea Mantegna e il Tempio di Leon Battista Alberti, due fra gli artisti e architetti più importanti e affermati del Quattro-Cinquecento italiano. 

La Biennale Light Art di Mantova 2020 quest’anno si compone di due sezioni: Light Art curata da Vittorio Erlindo, e black light curata da Gisella Gellini e Gaetano Corica.

L’esposizione che conta la presenza di 34 artisti, invitati a confrontarsi con il tema “Elogio della luce tra destrutturazione e ricostruzione degli spazi”, sarà inaugurata il 26 settembre alle ore 18.00 fino al 31 dicembre 2020.

L’obiettivo della biennale è quello di stabilire un dialogo intenso e al contempo delicato tra le opere degli artisti e gli spazi interni ed esterni della Casa del Mantegna e del Tempio di San Sebastiano di Leon Battista Alberti che, per la loro vicinanza fisica, offrono una visione unitaria della strategia urbanistica, artistica e architettonica dei Gonzaga. Edificati nella zona meridionale di Mantova in un’area adiacente all’isola del Te, quasi ai margini del tessuto urbano cittadino, sono oggi divenuti centrali nei percorsi turistici.

Light Art Mantova 2018
Light Art Mantova 2018

La Biennale Light Art 2020 vuole rendere un omaggio a molti esponenti storici, diversi dei quali artisti di fama internazionale.

L’arte e la scienza da sempre si frequentano e si confrontano con le rispettive tecniche, attraverso la creatività, l’immaginazione, la visionarietà. L’unica pratica avversa alle arti e alle scienze è quella di copiare, e ciò spinge entrambe a riflettere e a pensare in maniera opposta rispetto al senso comune, e a cercare risposte alle domande radicali cui l’uomo non è riuscito ancora a dare risposta.” – afferma il curatore Vittorio Erlindo – “Nella Biennale di Mantova, il nesso che unisce l’arte al progresso scientifico è evidente dal loro legame coi diversi materiali luminosi utilizzati dagli artisti che fanno affiorare un’intesa armonica capace di aprire a nuove prospettive non solo per l’arte ma anche per la scienza.

Dopo i grandi spazi del Palazzo Ducale dell’edizione 2018, la Biennale si confronta con ambienti più misurati e pensati in proporzione aurea da Andrea Mantegna per la sua famiglia e per il proprio laboratorio artistico. Le luci di wood e le luci delle stesse opere sostituiranno interamente la luce naturale e artificiale della Casa ricostruendone una nuova spazialità.

Light Art Mantova 2018
Light Art Mantova 2018

Anteprima delle Biennale Light Art sarà il Virtual Tour realizzato dal Curatore insieme a suoi collaboratori e agli artisti, i quali hanno fornito in tempo di Covid, interviste e immagini delle opere che saranno in mostra, per consentire a tutti gli appassionati d’arte la possibilità di vedersi da casa la Biennale. Il lancio internazionale del Virtual Tour è previsto per fine luglio.

Conclude Erlindo: “Il Covid 19 ci ha spaventati, ma non ci ha vinti. Non sapendo, fino a quattro mesi fa, se la Biennale si sarebbe potuta fisicamente realizzare, abbiamo ricostruito in Cinema4D la Casa del Mantegna e il Tempio di san Sebastiano e nei loro ambienti abbiamo collocato le opere e le interviste degli artisti. Non è come vedere dal vivo la Biennale, ma è certamente una opportunità che la realtà virtuale oggi offre a quanti non la potranno vedere e visitare Mantova, uno tra i più belli e armoniosi capoluoghi italiani.” Ma se potranno venire, la Biennale, a ingresso libero, è aperta, e la città di Virgilio darà loro il benvenuto.

Potrebbe interessarti: