Validità e costi del brevetto europeo

Il valore dell’innovazione nelle moderne economie ha posto in primo piano l’importanza dei brevetti internazionali, uno strumento tecnico-legale divenuto strategico per le aziende impegnate nella competizione globale. In 10 anni, tra il 1992 e il 2002, grazie anche all’impulso delle biotecnologie e dell’Ict, il numero di concessioni rilasciate su base annua in UE, Giappone e Stati Uniti è cresciuto complessivamente del 40%.

In termini generali, il brevetto riconosce a un’impresa il diritto di utilizzo in esclusiva di un’invenzione, sul territorio di un singolo Stato e per un arco temporale che, nel caso del brevetto internazionale, può raggiungere i 20 anni. I brevetti consentono di cedere a terzi una licenza per lo sfruttamento dell’invenzione, a fronte di royalty e, anche per questa ragione, spesso rappresentano l’asset più importante per le aziende innovative di piccole dimensioni. D’altra parte, i costi di deposito e di concessione dei brevetti costituiscono una barriera significativa proprio per le Pmi, tanto più nel caso europeo, dove gli stati sono 25.

Il brevetto europeo permette di accedere alla concessione attraverso una procedura comune a tutti i Paesi UE ma, tecnicamente, non è un brevetto unico, valido in tutta Europa: sta al richiedente scegliere in quali dei 18 Paesi aderenti alla Convenzione di Monaco debba avere efficacia. A parte questo, un brevetto Europeo costa. Uno studio di Roland Berger Market Research, realizzato per conto dell’European Patent Office (Epo) nel 2004, ha calcolato che occorrono circa 4.600 euro, considerando i semplici costi procedurali (comprensivi del rinnovo nel terzo e quarto anno). Il costo effettivo, per un brevetto che assicuri i diritti di sfruttamento per 10 anni in 6 Paesi UE, è invece molto più elevato e si aggira attorno ai 32mila euro.

Oltre ai costi, non irrilevanti, vanno considerati anche i tempi. Attualmente, la domanda viene depositata presso il Ministero dell’Industria che, a fronte del pre-esame formale, provvede a pubblicarla dopo 18 mesi. Successivamente la pratica passa in esame alla sede Epo dell’Aja che inoltra un rapporto alla commissione tecnico-giuridica che esprimerà sulla concessione del brevetto. Nel frattempo sono passati altri 2 anni dalla data di deposito. Dalla concessione devono comunque decorrere altri 9 mesi, per l’esame di eventuali opposizioni.

Tra le priorità di politica economica della Commissione europea c’è quella di armonizzare, attraverso l’European Patent Convention, le normative nazionali e rendere meno oneroso l’iter per la concessione dei brevetti. Uno dei maggiori problemi sorge in realtà dopo il rilascio del brevetto, che da un Paese all’altro può offrire un grado di tutela anche significativamente diverso. Per questa ragione, e per moderare una materia sempre più complessa, è stata ipotizzata la creazione di una Corte d’Appello specializzata, sul modello degli Stati Uniti.


Info European Patent Office


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