La tendenza ormai è quella di realizzare progetti illuminotecnici sostenibili ed efficienti, nei termini di risparmio dei consumi energetici e dei relativi costi.
Molte città eurpee stanno cercando di porre in essere politiche coerenti attraverso l’adozione di strumenti volti alla realizzazione di questi obiettivi.
In Francia, un decreto voluto dal Ministro dell’Energia vieta di tenere accese oltre l’una del mattino le luci esterne di negozi, uffici, monumenti e altri edifici non residenziali, rimanendo invece invariata l’illuminazione stradale.
A Parigi, in attuazione di un progetto nazionale La Ville Lumiere, sono previsti interventi per contrastare l’inquinamento luminoso e ridurre i consumi energetici del 30% entro il 2020 mediante la riduzione dell’illuminazione di ben 300 edifici storici e altri monumenti della capitale, inclusa la Torre Eiffel.
Anche la Svizzera, sono previste riduzioni nell’illuminazione degli esercizi commerciali con una previsione di risparmio di 6 milioni di kWh entro il 2050. Rispetto a queste proposte non sono certamente mancate critiche e proteste sul concetto che spegnere le luci forse non è la strada giusta da seguire rispetto agli obiettivi delle “città del futuro” destinate a vivere 24 ore su 24. sarebbe forse meglio illuminare “quando serve”.
A San Sebastián nei Paesi Baschi, per esempio, una proposta è quella di un sistema basato sui rilevatori di presenza: grazie ad un sofisticato sensore, posto all’interno del lampione, l’intensità luminosa viene regolata a seconda delle persone o dei veicoli che transitano o si muovono lungo la strada dove sono collocati.
A Dörentrup, in Germania, i lampioni si spengono automaticamente alle 23, ma in caso di necessità i cittadini possono illuminare una strada a loro piacimento per 15 minuti, con una telefonata dal proprio cellulare. Sistema di illuminazione “on demand”.
A Londra sono stati installati lampioni “smart” per regolare l’intensità luminosa di 2.000 punti luce.
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www.alchimag.net/portale/2013/12/05/sviluppo-sostenibile-nellilluminazione-pubblica-qualche-caso-in-europa-e-non-solo/
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