Chiusura del 2008 negativa per il settore legno-arredamento: testimonianza di una crisi permeante che taglia trasversalmente tutti i settori merceologici.
È quanto emerge dai dati preconsuntivi del Centro Studi Cosmit-Federlegno-Arredo che OfficeBit presenta in due distinti approfondimenti.
Questa settimana, sono analizzati i dati generali a livello di sistema e di macro-settore, sia dell’arredamento sia del legno e relativi prodotti.
Con un fatturato previsto di 37.969 milioni di euro, il 2008 si chiude per la filiera legno-arredamento con un – 4,5%.
“Sentiamo i primi morsi della crisi già nel 2008” commenta Rosario Messina, presidente di Federlegno-Arredo “(…) occorre però distinguere fra due componenti distinte che ne sono la causa: da un lato le attuali difficoltà dipendono da fondamentali economici internazionali che sono andati fuori controllo e che ci vorrà tempo per riequilibrare.
Per questa ragione non si può essere ottimisti per il 2009. C’è poi una seconda componente che è quella “emozionale” e che condiziona le aspettative: agisce nel breve periodo e in modo intenso, come abbiamo visto negli ultimi mesi”.
È proprio questa una delle cause della repentina diminuzione di ordini e vendite che, negli ultimi tre mesi del 2008, ha influenzato i risultati di fine anno. Ma, al contrario di quanto successo con la flessione del 2005, non siamo di fronte ad una crisi in termini di competitività del sistema paese o della rete di imprese nazionale: si dovrà, quindi, fronteggiare una crisi economica globale che arriva da mercati lontani dal nostro.
Proprio per questa ragione “il nostro Paese – continua Messina – pur con tutte le sue difficoltà interne è bene attrezzato per fronteggiarla. Le imprese familiari e la loro piccola dimensione (…) in momenti come questi sono in grado di stringere la cinghia e guardare a obiettivi di medio termine”.
Il saldo commerciale in attivo (export – import) dimostra come – pur in un anno negativo – il settore legno-arredamento rimanga uno dei capisaldi dell’economia italiana e dimostri tutta la sua competitività in un mercato complesso come l’attuale.
Ci attende dunque un anno non facile ma “è un momento in cui si apriranno anche nuove prospettive – conclude il Presidente di Federlegno – perché le imprese daranno il meglio per rinnovarsi. E noi sappiamo che in questi momenti diamo il meglio di noi.
Per questo temo la crisi, ma attendo con fiducia la quiete dopo la tempesta”.
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