Durante l’assemblea annuale della European Panel Federation (EPF), che si è tenuta dal 18 al 21 giugno a Bruges (Belgio) si è discusso il presente e il futuro di un’industria fondamentale per l’economia europea.
Il settore pannelli, infatti, produce ogni anno nell’Unione europea un giro di affari di 22 miliardi di euro e conta oltre 5.000 aziende che danno lavoro a oltre 100.000 persone. Secondo quanto è emerso dall’assemblea, il primo trimestre 2014 è stato positivo con la crescita delle principali tipologie di pannello a base legno: truciolare +3%, Mdf +3%, Osb +6%.
Nonostante questi risultati facciano sperare in una ripresa del settore, rimane una evidente difficoltà di reperire materia prima per la produzione dei pannelli a causa della ancora forte concorrenza delle centrali a biomasse.
Gli industriali hanno mostrato la loro preoccupazione in quanto ogni anno l’industria europea della lavorazione del legno utilizza 38,8 milioni di metri cubi di residui industriali legnosi e 15,5 milioni di legno riciclato.
Sul punto, Paolo Fantoni, presidente di Assopannelli e coordinatore dell’Economic Working Group EPF ha precisato che “La forte pressione delle centrali a biomasse, che continuano a godere di incentivi statali, ha portato a una drammatica carenza di materia prima a livello europeo che impatta sull’intera industria del legno, mobile incluso, e sulla sua competitività», mi auguro che l’Europa segua l’esempio di alcuni Paesi che per le nuove centrali hanno scelto metterle in condizioni di operare senza sovvenzioni statali”.
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www.federlegnoarredo.it/it/press/comunicati/archivio/da-bruges-segnali-positivi-per-i-pannelli-europei
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