Viene pubblicato per la prima volta in lingua italiana, su iniziativa di Editrice Compositori, “Le teorie dell’architettura” (Isbn 978-88-7794-530-3) il più celebre saggio, apparso nel 1926, dell’architetto serbo Miloutine Borissavliévitch (1889-1969), protagonista del rinnovamento architettonico e urbano di Belgrado nel primo dopoguerra, nonché studioso e docente all’Università di Parigi.
Considerato un classico per la storia delle teorie architettoniche dall’antichità al Novecento, il saggio era ritenuto un preziosissimo ausilio per la progettazione architettonica e soltanto l’affermarsi, nei primi anni Sessanta, di nuovi orizzonti (in particolare strutturalismo e marxismo) hanno posto in secondo piano l’ipotesi interpretativa dell’autore e ne hanno sancito l’oblio.
Oggi, in un contesto culturale totalmente nuovo, l’analisi estetica attenta ai valori e alle modalità percettive proposta da Borissavliévitch ritorna di grande interesse e attualità, in quanto tratteggia un modo di pensare la disciplina architettonica, la città e l’abitare secondo il punto di vista di un’altra modernità.
Primo titolo della nuova collana “Trattati per l’Architettura Moderna”, diretta da Renato de Fusco, l’opera di Borissavliévitch è una rassegna delle varie tendenze dell’architettura, dall’opera degli ingegneri ottocenteschi all’Art Nouveau e al Werkbund, accompagnata da una esegesi teorica su Riegl, Semper e Behrens. Autori dell’interpretazione attuale del libro sono Giorgio Pigafetta dell’Università di Genova e Ilaria Abbondandolo.
La collana proposta da Editrice Compositori offre a progettisti e studiosi l’opportunità di leggere, tradotti in italiano e in versione integrale, i testi fondamentali di grandi autori che hanno fatto scuola nell’architettura contemporanea; l’importanza e l’attualità di ciascun trattato vengono messe in luce da un’introduzione di studiosi della disciplina, che ne completano e arricchiscono la lettura.
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