lluminazione Disano per la riqualificazione del patrimonio artistico

I  progetti di illuminazione delle Catacombe di San Gennaro a Napoli e del centro storico di Tarquinia realizzati con apparecchi di Disano Illuminazione mettono in evidenza che la luce sta diventando importante anche nella gestione dei Beni Culturali, dove le nuove tecnologie possono creare effetti scenografici di rilievo con il massimo rispetto di materiali e architetture.

Nella realizzazione dell’illuminazione delle Catacombe di San Gennaro,  tra i più importanti siti paleocristiani d’Italia, l’obiettivo era un impianto di illuminazione che non danneggiasse le superfici e le opere. In contesti di questo genere la luce può rappresentare infatti un fattore di rischio: occorre proteggere il sito dagli infrarossi e da tutte le gamme di frequenza che generino scoloramento o fenomeni di polverizzazione.
In questo luogo l’illuminazione realizzata da Disano conferisce un fascino inedito e garantisce migliore fruibilità a un percorso di quasi 3 chilometri scavati nel tufo, ricco di reperti, tombe e affreschi d’età romanica che ne raccontano il passato.
Il limite d’ illuminamento per gli affreschi è di 150 Lux, valore considerato moderato: ciò ha portato ad un limite di esposizione di 50 mila Lux ore l’anno e a un tempo massimo di illuminamento di un’ora al giorno.
Per i mosaici il pericolo è soprattutto legato ai fattori termo igrometrici dell’ambiente (che potrebbero provocare distacco delle tessere per l’azione combinata dei raggi infrarossi e delle correnti umide); per questo motivo si è ricorsi ai LED.
L’illuminamento medio del percorso è di 30 lux, tutti i corpi illuminanti (circa 300), sono a pavimento con luce radente dal basso verso l’alto, che bene evidenzia nicchie, percorsi e opere.

Nel progetto di illuminazione del centro storico di Tarquinia la nuova illuminazione permanente è stata voluta per dare visibilità al vecchio nucleo medievale senza intaccare storia, arte e sacralità.  Il progetto ha riguardato l’antico camminamento della città vecchia, la facciata della Chiesa di Santa Maria in Castello, l’antica Porta e le due torri di Castello e di Matilde di Canossa.
Per la Torre è stata realizzata un’installazione luminosa che la ricopre su tutti i suoi 40 m di altezza, nella maniera più uniforme possibile. Sono stati utilizzati 4 proiettori Cromo da 400 W a ioduri metallici: sorgenti altamente performanti in termini di flusso luminoso e di resa del colore e utilizzo di tecnologia cambia colore con l’obiettivo di rendere la torre un simbolo trasfigurato durante eventi particolari. Per contro la chiesa di Santa Maria in Castello è caratterizzata da un’illuminazione più sobria che riesce a metterne in risalto la composizione architettonica e gli elementi decorativi.

www.disano.it

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