Previsioni
Le previsioni relative all’andamento settoriale sono basate sul modello econometrico realizzato dai ricercatori Csil che si serve delle oltre ottocento serie storiche trimestrali della banca dati di Csil, degli scenari formulati dai maggiori istituti europei e internazionali di statistica e analisi economica e delle informazioni sul settore acquisite da Csil attraverso periodiche interviste a imprese, operatori, rivenditori e consumatori. Le previsioni per il prossimo biennio si basano sull’andamento dell’economia italiana e sulle ipotesi che nel 2006:
Produzione
Dopo la lieve ripresa del 2004, il 2005 prospetta un nuovo calo della produzione di mobili pari al –2,8% a prezzi costanti. L’offerta sta infatti risentendo sia della caduta della domanda estera in seguito al persistere di un livello del tasso di cambio rispetto al dollaro intorno all’1,25 sia dello stallo della domanda interna. Per il 2006 si prevede una sostanziale stabilità della produzione di mobili sui livelli del 2005 in termini reali a fronte di una debole ripresa della domanda mondiale e nazionale.
Consumo interno
Nel 2005 i consumi di mobili registreranno una stazionarietà a prezzi costanti rispetto al 2004. I fattori che hanno concorso a determinare questo risultato deludente sono stati un clima di fiducia delle famiglie che non presenta sostanziali miglioramenti, un incremento dell’occupazione di piccolissima entità e un aumento del reddito disponibile nominale di poco superiore all’inflazione ufficiale. Nel 2006 si prevede un leggero aumento dei consumi del 1,2% a prezzi costanti. La persistenza di una crescita seppur più moderata nel numero di compravendite delle case, il contenimento dell’inflazione settoriale e l’incremento del reddito disponibile delle famiglie lasciano infatti supporre che oltre agli acquisti per arredare nuove case si verificherà anche un lieve aumento degli acquisti per sostituzione.
Commercio con l’estero
Il 2005 si chiuderà con una diminuzione delle esportazioni del –3,4% a prezzi costanti rispetto al 2004 in seguito alle difficoltà determinate dal permanere del tasso di cambio del dollaro su livelli prossimi all’1,25, da problemi di competitività e dalla debolezza dei principali mercati europei di destinazione. I Paesi che stanno registrando le riduzioni più consistenti di acquisti di mobili italiani sono il Regno Unito, la Germania e gli Stati Uniti. Nel 2006 lo stabilizzarsi del tasso di cambio euro/dollaro intorno all’1,22 e il contenimento dei prezzi del settore, dovrebbero consentire una ripresa delle esportazioni italiane dell’1,6% in quantità. Agiranno ancora da freno la non brillante situazione economica dell’Europa e la permanenza del prezzo del petrolio sui valori del 2005.
Sul fronte delle importazioni, il 2005 registra un nuovo vivace aumento pari al 13% a prezzi costanti grazie alla forza dell’euro per la maggior parte dell’anno e al minor costo unitario dei mobili importati. La domanda di mobili di fattura estera sta interessando in larga misura i prodotti cinesi, ma non sono da trascurare gli aumenti registrati dalle importazioni provenienti da Germania, Austria e Romania. Nel 2006 l’inizio della ripresa dell’economia italiana e della domanda interna e l’ulteriore guadagno di competitività della Cina porteranno ad un nuovo aumento delle importazioni italiane pari al 16% a prezzi costanti.
Prezzi
Nel 2005 fattori connessi all’aumento dei prezzi delle materie prime non legnose, dell’energia e delle retribuzioni stanno portando ad un aumento dei prezzi alla produzione intorno all’1,8%. Nel 2006 ad un lento rientro dei prezzi degli input non energetici e del petrolio e al permanere del tasso di cambio euro dollaro sopra l’1,2, si accompagnerà però un ulteriore aumento delle retribuzioni conseguente agli accordi sulla seconda tranche dal contratto nazionale di settore. Questi fattori concorreranno nel determinare un nuovo aumento dei prezzi alla produzione intorno all’1,8%.
Previsioni settore del mobile. Variazioni annue percentuali.
Dati a prezzi costanti, 2001–2006
(Fonte: Csil su dati ufficiali; 2005 e 2006 previsioni Csil, novembre 2005)
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