L’assemblea generale dei soci di Assufficio, tenutasi il 30 giugno 2009, ha visto la partecipazione di imprenditori e personaggi di spicco del mondo ufficio, che hanno esposto interessanti riflessioni sull’andamento del mercato dei mobili per ufficio. OfficeBit riporta, di seguito, i commenti più significativi della tavola rotonda.
gt;Rosario Messina – Presidente di Federlegnoarredo – ha aperto con un saluto introduttivo, aggiungendo che “la situazione è molto delicata, lo stato di salute delle nostre aziende è ancora buono ma sotto forte pressione. Dopo un 2008 di mantenimento o leggera perdita, siamo entrati nel 2009 con una grande frenata, sin dai primi mesi dell’anno i fatturati e gli ordini si sono fortemente ridimensionati, le aziende più fortunate o meglio organizzate hanno beneficiato di un portafoglio ordini che ha consentito una produzione meno negativa.
Un momento importante di verifica sarà a settembre e ottobre 2009, per valutare lo stato di salute delle singole imprese. In questo periodo sarà prevedibile la reale chiusura d’anno. Un grande rischio: se non ci saranno segnali importanti di inversione di tendenza, il 2010 potrà rivelarsi l’anno più critico, con un ridimensionamento delle aziende e dei mercati ai valori di chiusura del 2008.”
Dopo il discorso del Presidente di Assufficio Alberto De Zan – che OfficeBit propone in un articolo dedicato – seguono gli interventi di alcuni tra gli imprenditori presenti, che sono qui riportati in sintesi.
Paolo Fantoni dichiara che l’elemento fondamentale è la personalizzazione e la differenziazione dei prodotti. La produzione di arredi negli ultimi anni ha subito un forte appiattimento, perdendo quelle caratteristiche di innovazione e differenziazione che hanno segnato la produzione negli anni passati. La strada seguita da Fantoni è stata una svolta verso l’ambiente, attraverso l’attenzione all’acustica, all’irraggiamento caldo-freddo per rendere più confortevole e produttivo l’ambiente di lavoro. La collaborazione tra aziende non è più un’opportunità di crescita, ma una scelta obbligata.
Monica Babini afferma che tutte le crisi sono cicliche – insegna la storia – e quindi prima o poi finiscono. In momenti come questo, oltre a ripensare al modello organizzativo interno all’azienda, è importante riflettere anche sul modello globale del mercato, a tutte le sue componenti, considerando soprattutto la distribuzione, anello debole dell’intera filiera.
Grazia Manerba sollecita, invece, a concentrarsi sul prodotto, curando in modo particolare il dettaglio, la finitura e tutto ciò che possa esprimere valore aggiunto. Secondo Ivan Petrovich l’investimento sul marchio è uno dei passaggi obbligati per creare fiducia e valore aggiunto: il marchio deve, infatti, diventare l’elemento differenziante, a garanzia del prodotto e del cliente.
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