Il progetto di Jean Nouvel per il Salone del Mobile 2013

Jean Nouvel, incaricato da Cosmit di presentare un grande progetto durante il Salone del Mobile  ha dichiarato: “Vorrei qui presentare un progetto di libertà, provare a opporre alla segregazione urbana e allo zoning altri luoghi per lavorare”.

In un’area speciale, all’interno del padiglione 24 dedicato al SaloneUfficio, Nouvel esplorerà le possibilità attuali del costruito attraverso i principi liberatori del rifiuto di spazi clonati, chiusi e ripetitivi e suggerendo alle aziende espositrici nuove formule di aggregazione per affrontare con maggiore forza il mercato interno e quello internazionale.

Contestando le “condizioni invivibili che propongono la maggior parte degli uffici di oggi”, basando la visione dello spazio di lavoro sulla mobilità, convivialità, piacere e gioco, Nouvel promuove la nozione del piacere del vivere in un ambiente di lavoro, la ricerca di nuove tecnologie per realizzare soluzioni confortevoli, efficienti, rispettose dell’uomo e dell’ambiente, quelle che “Progetto: ufficio da abitare” vuole far emergere.

Il progetto presenta alcune situazioni di lavoro in pieno contrasto con la segregazione urbana e la clonazione funzionale. Il ruolo dell’architetto – usando le parole di Jean Nouvel – è quello di interpretare le mutazioni tecniche, culturali e sociali contemporanee e proporre un linguaggio poetico, un progetto di libertà.

Al centro di SaloneUfficio un monolito con quattro video ritratti dove un regista, un filosofo, un artista e uno scrittore esprimono i loro punti di vista sul mondo del lavoro.

L’evento prosegue con un percorso libero tra 5 diverse e inedite situazioni di lavoro: un appartamento classico ristrutturato interamente come luogo di lavoro e arredato secondo la strategia del “cocooning”, ricreare il proprio nido anche nel luogo di lavoro per sentirsi rassicurati; una serie di uffici contigui disposti in maniera razionale e strutturata, ma caratterizzati da un razionalismo generoso; Pareti scorrevoli, porte pieghevoli, luce e intimità dosate e regolate mediante l’uso di persiane; un capannone, riconvertito in ufficio, per ottimizzarne il potenziale spaziale e una rappresentazione delle interazioni obbligatorie tra spazio domestico e di lavoro, riflesso della sempre più consolidata abitudine di lavorare da casa; piani e scaffali da accatastare e impilare. 

www.cosmit.it/it/milano/it/progetto_ufficio_abitare

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