Il mercato del mobile per ufficio in India

Evoluzione del settore

Il comparto del mobile per ufficio in India sta mostrando una significativa espansione con l’aumento sia dei livelli produttivi, sia del consumo interno.

Secondo i dati del rapporto CSIL “Il mercato del mobile per ufficio in India”, in corso di pubblicazione, la produzione di mobili per ufficio è cresciuta ad un tasso medio del 15% nel periodo 2002-2007 e risulta quasi interamente dedicata al mercato interno. Dal punto di vista industriale il settore si mostra abbastanza concentrato visto che le prime 10 imprese detengono una quota pari a circa il 30% della produzione complessiva. Il principale produttore di mobili per ufficio nel paese è Godrej and Boyce Manufacturing (Mumbai).

La rapida crescita dell’economia ha spinto le società indiane ad una imponente creazione di nuovi spazi lavorativi (favorita anche dagli Investimenti Diretti Esteri) ed al miglioramento di quelli esistenti rendendoli più funzionali e, allo stesso tempo, rivolgendo maggior attenzione al design moderno ed innovativo. Di conseguenza il consumo interno di mobili per ufficio ha segnato una crescita media di oltre il 16% negli ultimi sei anni.

La crescita delle importazioni

Seppur i valori di interscambio assumono un ruolo decisamente marginale, le importazioni indiane di mobili per ufficio hanno segnato nel 2007 una crescita pari al 50% rispetto all’anno precedente raggiungendo i 111 milioni di dollari. Tale valore risulta ben 9 volte superiore a quello delle esportazioni, apri a 13 milioni di dollari nel 2007. Il 55% delle importazioni di mobili per ufficio proviene dalla Malaysia e il 21% dalla Cina, seguite da Germania, Hong Kong e Italia che, seppur continuando a registrare tassi di crescita importanti, detengono una quota intorno al 5% del totale. Le ultime tendenze evidenziano un aumento dell’interesse commerciale verso l’India soprattutto da parte delle aziende europee del comparto ufficio operanti nella fascia medio-alta.

India. Importazioni di mobili per ufficio, 2001-2007
Milioni di $ e quote percentuali paesi di provenienza.
Fonte: elaborazioni CSIL su dati di fonte ufficiale.

Un Paese dal potenziale enorme

Con un totale di 1.166 milioni di persone, l’India ha il 16% dell’intera popolazione mondiale.
La popolazione indiana non è distribuita in modo omogeneo ed emergono enormi differenze tra Stato e Stato, ad esempio solo nell’Uttar Pradesh vivono 166 milioni di persone. La popolazione urbana è il 30% del totale; Nuova Delhi e Chandigarh sono le aree più urbanizzate seguite dagli Stati di Maharashtra (Mumbai), Gujarat (Gandhinagar) e Tamil Nadu (Chennai).
Negli ultimi anni l’India ha mostrato una crescita economica considerevole con tassi di crescita del PIL intorno all’8-9% sin dal 2004. Il Paese è all’avanguardia in molte aree dell’information technology e dei servizi ad essa associati, e della produzione di software, grazie all’elevata qualificazione della manodopera ed ai costi di produzione molto competitivi.
L’andamento demografico, in continua crescita, permette al Paese di contare su un’ampia base di manodopera giovane e qualificata che contribuisce non solo a stimolare la crescita dell’economia ma anche ad incrementare i consumi. Secondo i dati dell’ultimo Censimento del 2001, la forza lavoro indiana è costituita da 400 milioni di persone che rappresentano circa il 35% della popolazione totale.
Il settore agricolo risulta ancora prevalente con il 60% degli occupati, seguito dal settore dei servizi, intesi come commercio e turismo, trasporti ed attività finanziarie (15% degli occupati) e dal settore manifatturiero (13% degli occupati).

India. Tasso di variazione annua del PIL, 2002-2008*
Fonte: elaborazioni CSIL su dati FMI. Nota: (*)stime preliminari.

Il settore delle costruzioni gioca un ruolo fondamentale nell’economia indiana rappresentando circa il 7% del prodotto interno lordo. Nel 2006 il Governo indiano ha aperto il settore immobiliare alle imprese straniere, permettendo investimenti esteri anche per quote pari al 100% del progetto. Questo ha stimolato l’ingresso di ingenti capitali provenienti da tutto il mondo.

India. Investimenti in costruzioni non residenziali, 2006
Quote (%) percentuali – Fonte: elaborazioni CSIL su dati di fonte ufficiale

Secondo i dati ufficiali disponibili gli investimenti non residenziali nel 2006 hanno interessato per oltre il 40% la costruzione di ambienti destinati all’ufficio.
La domanda sempre crescente di tale tipologia di spazi è dovuta principalmente al fatto che l’India risulta il primo Paese di destinazione delle delocalizzazioni delle attività servizi. Infatti, molte società, anche del settore pubblico, stanno sempre di più decentrando alcune funzioni servendosi di aziende esterne in India. I servizi che vengono delocalizzati sono soprattutto quelli basati sulle tecnologie dell’informazione (IT), come la programmazione di sistemi e la gestione di archivi informatici, le attività di marketing e i contatti online con i clienti, i call-centers, la grafica e la stampa digitale.
Il settore del commercio al dettaglio offre anch’esso grandi opportunità per il settore delle costruzioni non residenziali in quanto interessato da un cambiamento strutturale. La crescita economica e la conseguente ascesa della classe media sta conducendo alla nascita di numerosi centri commerciali sul modello occidentale.

Testo di Mauro Spinelli

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