Il mercato del mobile per ufficio in Germania

All’interno del comparto dei mobili per ufficio, i Paesi dell’Europa Centrale costituiscono l’area più importante dal punto di vista produttivo. Nel 2005 la produzione generata complessivamente è stata pari a 2.772 milioni di euro, che rappresenta ben il 34% dell’offerta europea nel comparto. La Germania è il Paese a più alta concentrazione industriale dell’area e di tutto il panorama europeo e, nonostante il forte ridimensionamento subito negli ultimi anni, è tornato a crescere del 4,2% nel corso del 2005.

Dal punto di vista dei consumi di mobili per ufficio, la quota dell’Europa Centrale è leggermente aumentata. La determinazione della quota di mercato è legata sostanzialmente alla dimensione dei valori assoluti ed il prudente incremento della Germania rispecchia la leggera variazione positiva dell’area.


Germania. Mobili per ufficio, 1997–2005
Andamento della produzione, del consumo e dell’interscambio commerciale.
Dati in milioni di euro a prezzi costanti.



(Fonte ed elaborazione: Csil, luglio 2006)


Primo segno positivo dal 2000
La Germania è il primo Paese produttore di mobili per ufficio in Europa, con un dato in valore di 2.315 milioni di euro nel 2005 costituisce il 28,6% dell’intera offerta europea. Il Paese, che dal punto di vista industriale rappresenta il principale punto di riferimento delle economie dell’area euro, è quello che ha maggiormente subito gli effetti negativi della grave crisi recessiva verificatasi dopo il 2001. Il Pil nel 2002 e nel 2003 ha avuto crescita zero e nel corso del 2005 è cresciuto di circa l’1% confermando l’andamento del 2004. Tale andamento generale ha influito pesantemente sul del comparto mobili per ufficio; infatti, nello stesso periodo il tasso medio di variazione della produzione è stato del -7,1% con punte particolarmente drammatiche del -12,2% nel 2002 e del -13,3% nel 2003.

In questi anni si è registrato il più grande processo di ridimensionamento che il settore abbia mai subito con numerose ristrutturazioni aziendali, chiusure di stabilimenti produttivi ed una pesante ricaduta sui livelli occupazionali. Il numero di addetti è passato, infatti, da 17.000 unità nel 2001 a circa 14.000 unità nel 2005. La variazione in termini reali del +4,2% del 2005 nella produzione di mobili per ufficio in Germania è la prima di segno positivo dal 2000.

La prudenza verso una situazione economica ancora incerta sia sul fronte internazionale che sul fronte interno contribuisce a mantenere alta la propensione al risparmio e anche nel 2005 i consumi privati hanno registrato un –0,2% mentre gli investimenti privati nel settore residenziale si sono ridotti, nello stesso anno, del –4,2%. Una diversa situazione si è registrata per i consumi di mobili per ufficio che sono invece cresciuti dell’1,6% in termini reali. In questo caso potrebbe aver influito positivamente la confortante ripresa degli investimenti non residenziali (+2,8%) e delle attività di investimento da parte delle imprese nel corso del 2005.

Le tensioni sul fronte del reperimento delle materie prime e il crescente costo dell’energia hanno condotto le imprese produttrici di mobili per ufficio ad intervenire nuovamente sui prezzi di listino incrementandoli del 2,8%.

Nel corso del 2005 anche le esportazioni sono ritornate a crescere e, nonostante l’ancora sfavorevole tasso di cambio fra euro e dollaro, segnano un +16% (506 milioni di euro) e hanno interessato in eguale misura sia il comparto delle sedute sia quello degli altri mobili per ufficio. Ridimensionato l’export verso il Regno Unito e gli Usa, a fronte di incrementi verso l’Italia e la Spagna.

L’import ha segnato un prudente +1,2% sul 2004. Austria, Polonia, Danimarca e Paesi Bassi sono i principali mercati di fornitura ma detengono quote di rilievo anche Svizzera, Francia e Turchia. Nell’ambito dell’import di mobili per ufficio, la seconda posizione della Polonia è principalmente attribuibile ad una massiccia politica di delocalizzazione produttiva che negli ultimi anni ha interessato anche la Turchia e la Cina.

Il grado di apertura del mercato tedesco è notevolmente inferiore alla media europea del settore: la Germania ha destinato ai mercati internazionali il 21,8% della produzione interna (la media europea è del 28,2%) ed ha attratto merci da altri Paesi per l’11,5% del consumo (25,6% è la media europea).

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