Il design anonimo degli oggetti

Il design anonimo è un tema poco trattato nella letteratura storica e critica, soprattutto in Italia. In un momento in cui viene data grande rilevanza alla firma del designer o del brand, più in generale in una fase di trasformazione delle merci estetiche contemporanee, meritano di essere sostenute e proposte le ‘virtù’ del design anonimo.

Lo fa Alberto Bassi, docente di Storia del design all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (Iuav), nel volume Electa, concentrandosi sui prodotti che, per le loro qualità, segnano la storia delle imprese italiane e sono in produzione da anni. Si tratta di oggetti capaci di restituire la storia da cui provengono e il contesto in cui si collocano: cultura del progettista e dell’impresa e momento tecnologico o sociale.

Gli oggetti anonimi presentati sono frutto di una necessità e dotati di una propria eccellenza formale, che ne ha fatto dei riferimenti imprescindibili nella storia degli artefatti; inoltre, a ben guardare, continuano ad essere fra gli oggetti di uso più ricorrente. E il volume intende proporre una prima sistematica ricognizione di questi prodotti nel nostro Paese.

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