“Presenza di sostanze potenzialmente cancerogene ma anche di agenti irritanti per l’apparato respiratorio, possibilità di trasmettere infezioni polmonari e di provocare disturbi legati al rumore”. Questi i principali rischi per la salute che sono stati rilevati in alcuni degli uffici milanesi sulla base dei risultati del capitolo italiano del progetto multicentrico Hope realizzato dall’Università degli Studi di Milano in quattro immobili ad uso ufficio del capoluogo lombardo, di cui due di recente costruzione, in cui erano stati adottati criteri per la tutela della salute della sicurezza degli occupanti. Unica consolazione: l’illuminazione e il comfort termico sono risultati adeguati. Ma complessivamente il personale sembra non avere alterazioni del comfort anche se ha riferito numerosi disturbi come sonnolenza e mal di testa.
Lo studio sulla salute nei luoghi di lavoro verrà presentato nel corso del Congresso Icoh in programma dall’11 al 16 giugno 2006 a Milano presso il Mic, il Centro Congressi di Fieramilanocity; i risultati italiani verranno presentati dal Prof. Paolo Carrer, Dipartimento di Medicina del Lavoro, Università di Milano, all’interno del Congresso Icoh, nel pomeriggio di martedì 13 giugno.
Di seguito i risultati del capitolo italiano del progetto Hope emersi dalla valutazione dei diversi fattori di rischio per la salute in quattro edifici ad uso ufficio della zona di Milano.
Il rischio maggiore che è stato rilevato è la presenza di radon, in quantità superiori al limite tecnico stabilito dal progetto. Nonostante la presenza accertata di questo gas pericoloso, la seconda causa di tumore polmonare dopo il fumo, non sono risultati presenti accorgimenti per controllarne l’ingresso o le infiltrazioni. È stata anche riscontrata la presenza di composti organici volatili cancerogeni (ad esempio benzene) in un edificio, legata principalmente all’esistenza di una strada trafficata nelle vicinanze. Nessun rischio legato al fumo, negli stabili dove era permesso fumare solo all’esterno o in stanze apposite con ventilazione separata. Assente il rischio di concentrazioni elevate di monossido di carbonio, grazie alla mancanza di fonti di combustione interne agli edifici.
Rilevata la presenza di ozono, agente fortemente irritante: è dovuta all’utilizzo negli uffici di stampanti laser con luce ultravioletta. Ipotizzata la presenza di batteri che crescono negli impianti di climatizzazione e che possono generare infezioni anche gravi come la legionella, dato che non era prevista una procedura di gestione di questi rischi. Legata ad una manutenzione non ottimale dell’impianto di ventilazione l’eventuale presenza di funghi. Rilevate polveri, ossido di azoto e monossido di carbonio a basse concentrazioni a causa dell’inquinamento del traffico, e composti organici volatili non cancerogeni attribuiti a stampanti laser e prodotti chimici per la pulizia.
I fattori di rischio ambientali non sembrano determinare una percezione negativa da parte dei lavoratori milanesi, dato che l’indagine tramite questionario effettuata in relazione al comfort ed al benessere percepito testimonia una situazione sufficientemente tranquilla, anche se i lavoratori riferiscono diversi disturbi, soprattutto stati sonnolenza (42,9%), mal di testa (29,3%) e secchezza degli occhi (28,7%). Sono stati riferiti problemi legati al rumore correlati a strada trafficata, traffico aereo, stazione ferroviaria. Unica consolazione l’illuminazione e il comfort termico che sono sempre risultati adeguati.
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