L’Ispo, Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione, presieduto da Renato Mannheimer, ha rinnovato l’appuntamento con l’Osservatorio Aie (Associazione Italiana Editori) sull’editoria digitale, realizzando un’indagine quantitativa sulle modalità di accesso e di consumo dei contenuti digitali, intervistando un campione di più di 4.000 individui (4.336 per la precisione), rappresentativo della popolazione italiana superiore ai tredici anni per genere, età, titolo di studio, professione e zona geografica di residenza.
L’indagine ha esplorato l’evoluzione nel tempo del rapporto tra gli italiani e Internet. In particolare ha messo a fuoco questi temi:
I risultati
L’avvento di Internet e delle nuove tecnologie ha allargato gli orizzonti della cultura e dell’informazione in termini di crescita del sapere e di voglia di sapere. Il 45% del campione intervistato ancora non usa il pc, tuttavia tra chi lo utilizza quasi tutti (ben 8 su 10) si collegano ad Internet. Il computer viene visto sempre più come strumento di comunicazione e non solo di lavoro ed elaborazione.
Crescono ancora gli internauti: il 46% degli italiani si collega a Internet. Gli internauti sono cresciuti (dal 35% del 2002 al 43% del 2004, fino al 46%), arrivando a superare i 23 milioni. Tra i fruitori di Internet più della metà dichiarano di collegarsi spesso alla Rete per lavoro/studio o per svago/uso personale; solo il 15% si collega ad Internet raramente. L’80% degli internauti utilizza il Web per consultare contenuti editoriali/informativi.
Le modalità di consultazione dei contenuti editoriali online: il 37% degli internauti è curiosa, ma c’è anche un 22% che accede solo per trovare ciò che serve. Le segmentazioni che emergono in funzione delle modalità di consultazione e di conservazione da parte degli internauti dei contenuti editoriali online evidenziano quattro tipi diversi di internauti:
Propensione all’accesso a pagamento a servizi/siti di interesse? Sì, specie per contenuti editoriali legati al lavoro. I contenuti editoriali legati allo studio e all’attività professionale sono quelli per accedere ai quali gli italiani si mostrano più propensi al pagamento, ad ulteriore dimostrazione del fatto che Internet è da considerarsi soprattutto come mezzo per aggiornarsi e tenersi informati.
Il quadro che emerge lascia intuire che l’editoria elettronica online sia arrivata a un punto di svolta e possa ragionevolmente ipotizzare un suo definitivo decollo: gli italiani vantano oggi una buona attrezzatura per l’uso e il consumo di contenuti digitali e, per quanto riguarda l’ipotesi di pagamento per accedere a servizi/ siti online, il panorama si presenta complessivamente positivo.
(Fonte: Ispo per Osservatorio Aie 2005)
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