Città, casa e mobilità al centro dell’attività di IN/Arch

“Le carenze infrastrutturali del nostro Paese impediscono in modo sempre più grave la crescita economica. Concordo con le recenti dichiarazioni del Ministro Di Pietro che sollecitano il recupero di una ‘cultura del fare’ che si imponga sulle opposizioni, spesso ideologiche, a qualunque intervento infrastrutturale. Ma dobbiamo anche riportare l’attenzione sul problema del ‘come fare’, sul tema della qualità degli interventi e sulla centralità del progetto come fattore determinante per la qualità. Abbiamo assoluto bisogno di investire per ridare competitività alle città, per ridisegnare il sistema dei trasporti, per riprendere una politica abitativa pubblica”.

Queste le considerazioni fatte da Adolfo Guzzini in occasione della sua rielezione (è in carica dal 1998) alla presidenza nazionale dell’IN/Arch (Istituto Nazionale di Architettura), la prestigiosa associazione culturale fondata da Bruno Zevi nel 1959 di cui fanno parte costruttori, progettisti e amministratori pubblici.

Il consiglio direttivo di IN/Arch ha eletto alle vicepresidenze l’ingegnere Claudio De Albertis, imprenditore, presidente di Assimpredil, già presidente dell’Ance e presidente della sezione IN/Arch Lombardia, e l’architetto Massimo Pica Ciamarra, progettista, professore di progettazione architettonica all’Università di Napoli e direttore della rivista di architettura “Le Carrè Bleu”. Confermata la carica di tesoriere per l’imprenditore romano Luigi Rebecchini, mentre l’architetto Massimo Locci ha assunto il ruolo di coordinatore di segreteria; l’architetto Francesco Orofino è stato rinominato segretario dell’Istituto.


IN/Arch


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