Carlo Scarpa, riconosciuto maestro dell’architettura del Novecento, ha interpretato al meglio la grande tradizione della cultura europea, cogliendo le prospettive e le attese del mondo moderno attraverso la sapienza del fare colto, filtrato e equilibrato.
Uomo dalla profonda cultura, con molteplici relazioni internazionali, pur senza aver studiato da architetto, seppe inventarsi un tipo nuovo di architettura. Il suo linguaggio misurato lo ha portato a utilizzare tutti i materiali, anche quelli più umili, indicando come l’architettura sia innanzitutto espressione dello spirito.
Nel celebrare il centenario della sua nascita, il volume “Atlante delle architetture”, a cura di Guido Beltramini e Italo Zannier per l’editore Marsilio (Isbn 8831790692), presenta, riuniti per la prima volta, tutti i suoi lavori realizzati e ancora esistenti, raccolti in una sorta di catalogo generale. In esso la parola scritta è ridotta all’essenziale, per lasciare spazio alle oltre 250 fotografie scattate da Giannantonio Battistella e Vaclav Sedy: un vero e proprio ritratto per immagini dell’opus scarpiana.
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