Grande successo per Workplace3.0, il nuovo SaloneUfficio che si è svolto a Milano Rho – Pero, dal 14 al 19 aprile, con un concept originale e innovativo (non solo nel nome!!) dedicato al design e alla tecnologia per lo spazio di lavoro.
Su un’area espositiva di 11.500 metri quadrati Workplace3.0 ha ospitato 127 aziende, contro i 106 espositori dell’edizione 2013 su una superficie di 11.750 metri quadrati. Anche se la presenza numerica è stata di poco superiore alla precedente edizione, permane l’assenza di alcuni tra i più importanti marchi da sempre fedeli espositori.
All’interno di stand di dimensione “più contenuta”, le aziende non hanno presentato vere e proprie novità, ma hanno sviluppato soluzioni sicuramente in linea con nuovi modi di lavorare e nuove esigenze progettuali per “abitare” gli spazi di lavoro.
Le aziende presenti hanno dimostrato, con grande entusiasmo e motivazione, la voglia di resistere e superare il difficile momento che vive il settore, rivolgendosi per lo più al mercato estero per rafforzare il made in Italy. Questo è confermato dall’affluenza in termini di visitatori che, malgrado la calma dei primi due giorni, non ha registrato valori negativi con prevalenza di numerosi visitatori provenienti dall’estero.
Collocato di fronte ai padiglioni di Euroluce, per agevolare il visitatore in un percorso ideale attraverso il mondo della progettazione degli spazi di lavoro e quello dell’illuminazione, Workplace 3.0 ha riunito alcune delle proposte migliori del mondo dell’arredamento.
Permane la tendenza a creare ambienti di lavoro sempre più simili a spazi domestici, per offrire maggiore relax e comfort a chi lavora. Colori vivaci e brillanti in tutte le tipologie di prodotto, dalle sedute, ai pannelli divisori, dai contenitori alle pareti. Le sedute operative e direzionali vengono rese più “domestiche” con un meccanismo semplificato ma con più attenzione al comfort dello schienale e del poggiatesta e quelle per l’attesa e gli spazi relax e meeting attraverso forme più moderne e creative.
Una delle tendenze innovative riscontrate è stata quella di proposte di arredi intercambiabili e/o componibili per favorire l’adattabilità, la possibilità di personalizzare e di rendere l’ambiente lavorativo sempre in linea con la praticità, l’esigenza e, perché no, l’umore del momento!!!
Sempre più diffusi, quindi, sistemi d’arredo utilizzabili in modo “trasversale” che sanno interpretare in modo flessibile il mondodell’ufficio e che offrono una maggiore cura degli aspetti estetici ma anche tecnici. Grande importanza viene data all’utilizzo dii elementi integrati che garantiscono maggior privacy e fonoassorbenza.
Ricorrente anche il tema della corrispondenza tra “ufficio e luce”. Le postazioni di lavoro sono progettate per rendere le ore lavorative più “leggere” e piacevoli con un gioco di illuminazione a Led graduabile nell’intensità.
Non solo! Numerose le iniziative volte a creare spazi interattivi per coinvolgere il pubblico di visitatori e metterli a contatto diretto con il mondo dell’arredo e dei professionisti/ operatori del settore.
Ad animare Wo
rkplace3.0 ha contribuito anche “La Passeggiata” la grande installazione ideata da Michele De Lucchi. Una proposta che, in continuità con il percorso intrapreso due anni fa dall’architetto francese Jean Nouvel con il suo “Progetto: ufficio da abitare”, è stata dedicata al tema dell’ambiente di lavoro. (vedi photogallery)
Un percorso circolare che continua all’infinito attraverso i meandri dell’ambiente lavorativo e che pone l’accento sull’importanza di muoversi anche in ufficio per ricevere gli stimoli fondamentali per il processo creativo.
Un’esperienza che ha accolto il pubblico in un allestimento suddiviso in quattro aree tematiche – Club, Uomini Liberi, Agorà, Laboratorio per condividere, “camminando”, la metafora dell’importanza del non stare fermi, anche in ufficio. I visitatori hanno “passeggiato” lungo il percorso apprezzando l’importanza del messaggio trasmesso dall’Architetto De Lucchi attraverso l’installazione.
“Merita credere nella filosofia e la filosofia è nata camminando. Vivere, lavorare, produrre, discutere, decidere ed evolversi ha senso solo se si sa dove si sta andando e si hanno delle buone ragioni per pensare che meriti raggiungere quel posto, quell’obiettivo”.
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