Luce per l’arte e la preghiera

Disano cura la nuova illuminazione per il Santuario della Madonna della Bozzola.

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L’affresco del Quattrocento che campeggia al centro del Santuario della Madonna della Bozzola a Garlasco (PV) è il simbolo di una devozione religiosa che rende questo luogo, nel cuore della lomellina, meta frequente di pellegrinaggi.

La chiesa sorge nel sito di una miracolosa apparizione, risalente al XV secolo. Le cronache del tempo riportano che nell’anno 1465 una pastorella di Garlasco, rimasta sordomuta in seguito all’eccidio della sua famiglia, vide la Vergine e riacquistò miracolosamente la parola. Sul posto fu edificata una cappella votiva che, nel corso dei secoli, divenne una chiesa e poi una basilica, aggregata nel 1927 come Basilica Minore alla Basilica Vaticana di San Pietro.

La struttura architettonica del santuario è frutto di numerosi ampliamenti compiuti soprattutto tra il XVII e il XIX secolo. La facciata attuale risale, invece, ai primi anni del ‘900. Negli ultimi due decenni nel complesso del Santuario sono stati effettuati diversi interventi di restauro e manutenzione, tra cui il completo rinnovo dell’impianto di illuminazione.

Il progetto illuminotecnico

La nuova illuminazione del santuario risponde a diverse esigenze che riguardano sia la valorizzazione del bene monumentale, sia l’utilizzo del santuario per il culto religioso.
La nuova illuminazione, infatti, consente una perfetta visibilità della struttura architettonica della chiesa e dei manufatti artistici, soprattutto degli affreschi collocati nelle zone più alte a fianco della volta. Non meno importante è l’esigenza di disporre di diversi scenari
luminosi, funzionali allo svolgimento delle cerimonie solenni, alla liturgia ordinaria e anche ai momenti di raccoglimento e preghiera dei pellegrini.
Per questo impianto sono stati utilizzati 56 faretti Vision (Fosnova) nella versione speciale con cablaggio separato, che permette di ridurre l’impatto visivo dei corpi illuminanti. Il cablaggio, infatti, viene fissato sul cornicione e sporge solamente la parte ottica.
Lo stesso proiettore è stato usato in diverse configurazioni, a seconda del soggetto da illuminare. Per la luce diretta è stato usato il vano ottico più piccolo (Vision small) con fascio stretto per gli accenti e fascio medio per la luce diretta sulla navata. Tutti con braccio lungo per staccare il più possibile il corpo illuminante dal cornicione. Per la luce indiretta invece si è utilizzato il Vision big con fascio largo e braccio corto per garantire la totale invisibilità e mimetizzazione degli apparecchi.

L’impianto è interamente controllato con un sistema DALI che, grazie ad una accurata programmazione, ha permesso, tramite un quadro di controllo semplice da utilizzare l’impostazione di diversi scenari luminosi. Alle classiche accensioni messa solenne (tutto acceso) e messa ordinaria (solo altare e prime file) sono stati aggiunti in tutto 16 scenari per rispondere alle esigenze del santuario dal punto di vista della fruizione e del risparmio energetico.
Grazie alla totale gestione della quantità di luce da 0 a 100% sono stati creati scenari luminosi considerando anche l’apporto di luce naturale rispetto alle stagioni, distinguendo quindi gli scenari invernali da quelli estivi.
Oltre agli interni sono stati illuminati i portici di ingresso con proiettori Cripto (Disano), il chiostro con apparecchi Square (Disano) a plafone e la strada di accesso all’oratorio con prodotti d’arredo urbano Iseo (Disano).

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