E’ stata inaugurata in questi giorni, e si terrà fino al 14 febbraio 2016, alla Galleria d’Arte Moderna di Milano, la mostra dedicata ad “Adolfo Wildt (1868-1931). L’ultimo simbolista”.
Come già abbiamo avuto modo di vedere al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, ancora una volta Reggiani Illuminazione, uno dei protagonisti mondiali del settore illuminotecnico, è chiamata sponsorizzare una mostra d’arte dedicata all’arte della scultura.
Diretta da Paola Zatti e con la collaborazione di Musées d’Orsay et de l’Orangerie di Parigi, la mostra presenta 55 sculture multimateriche attraverso le quali viene ripercorsa la vita artistica di Adolfo Wildt, uno dei maggiori scultori dell’inizio del secolo scorso.
Oltre a celebrare un grandissimo nome per la città di Milano, la mostra vuole segnare un percorso storico ed artistico della città in cui si vanno ad inserire le testimonianze dell’artista: dal parco della Villa Reale al Cimitero monumentale a Largo Gemelli. l’intero capoluogo lombardo viene costellato da sue opere, rendendogli cosi omaggio.
Grazie alla flessibilità d’impiego del sistema di ottiche interscambiabili, le soluzioni di Reggiani vengono spesso scelte perchè consentono di riconfigurare regolarmente e con facilità ambienti come gallerie, musei e luoghi ospitanti mostre d’arte.
Impiegando un progetto illuminotecnico che si avvale di proiettori a LED Yori caratterizzati da un’efficace resa cromatica e dalla lunga durata della sorgente luminosa, Reggiani riesce a valorizzare le opere esposte alla Galleria, avvalendosi di un componente ottico custom studiato per massimizzare il comfort visivo e aumentare l’angolo di cut-off.
Il colore neutro e l’inserimento in binari mascherati da canaline parallele che nascondono alla vista la struttura della fonte luminosa garantiscono la presenza discreta dei corpi illuminati, posizionati sui cornicioni delle pareti per gestire al meglio il controllo della luce.
Come Lighting Sponsor, l’obiettivo di Reggiani è quello di valorizzare le statue della collezione permanente e, allo stesso tempo, il soffitto dell’ambiente, dialogando con le opere in mostra e puntando su una esaltazione della caratteristica materica dei soggetti artistici esposti.
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