Edificio ex dogana del Traforo del Monte Bianco

Architetti: Progetto: Ing. Terenzio Merletti, Ing. Maurizio Torresi,Arch. Giovanni Cannito
D.L.: Arch. Giancarlo Pennestri

Località: Traforo del Monte Bianco

Prodotti utilizzati:

Nell’ambito dei lavori di messa in sicurezza del Traforo del Monte Bianco, la riorganizzazione in corso del piazzale italiano ha previsto, tra l’altro, la ristrutturazione dell’edificio ex Dogana per collocare i servizi di polizia e controllo nonché parte degli spazi riservati ad uffici.
La sede della S.l.T.M.B. è stata collocata al primo piano dell’edificio ex dogana che viene destinato ad uffici.
La ristrutturazione proposta realizza una coibentazione efficace, sia agendo sui materiali di rivestimento delle pareti che sulla qualità degli infissi.
Tutte le trasformazioni sono state realizzate senza modificare l’aspetto esteriore dell`edificio, modificando al minimo la struttura esistente.
Le demolizioni hanno riguardato nella generalità del piano, le pareti interne, il rivestimento dei pavimenti, i controsoffitti, la rimozione degli apparecchi igienici, le tubazioni e le linee impiantistiche, in generale tutto ciò che è necessario per liberare il piano dagli elementi non strutturali.
Sono state effettuate inoltre demolizioni particolari nella zona dell’atrio, per consentire di realizzare il progetto della chiusura di questo ambiente ove era previsto il parziale rifacimento della scala e la realizzazione di un ascensore.
La sistemazione delle facciate è consistita essenzialmente nella realizzazione di pareti finestrate pressoché continue, allo scopo di migliorare l’illuminazione naturale degli uffici, compromessa dalla presenza delle tettoie.

Le finestre sono state trasformate con possibilità d’apertura (a bilico verticale).

Oddicini ha saputo operare con la massima efficienza e rapidità, per risolvere i problemi di coordinamento sempre presenti in un cantiere.
Il particolare coordinamento delle opere e la costante presenza di un Direttore Tecnico, nominato da Oddicini, hanno consentito di ridurre il tempo di esecuzione, inizialmente stimato in 12 settimane, in sole 8 settimane, per consentire all’appaltatore il perfetto rispetto dei tempi di consegna.

Il progettista ha personalizzato le partizioni interne utilizzando la parete divisoria attrezzata modulare ALTHURA, che consente di determinare l’organizzazione dell’ambiente di lavoro, in modo completamente funzionale.
Posando ELEVFLOOR si viene a creare un nuovo volume: un’intercapedine la cui superficie è pari a quella dei locali oggetto d’intervento, con altezza determinata dal progettista in base alle proprie esigenze.
All’interno dell’intercapedine gli impianti sono posati direttamente sul sottofondo o, nelle ristrutturazioni, sui pavimenti esistenti. E’ possibile installare gli impianti a quote diverse, ottenendo una differenziazione visibile.

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