Una vela nel profilo della città
Sono ultimati i lavori del palazzo in via Valtellina a Milano, progettato da Dante Benini: la vela della sede Torno segna da oggi la città non solo per le originali soluzioni architettoniche in vetro e acciaio, ma anche per la grande attenzione ai temi ambientali, con particolare riferimento all’utilizzo di materiali innovativi, non inquinanti e all’adozione di soluzioni concepite con precisa attenzione al tema del risparmio energetico.
Il progetto ha visto il rifacimento di un edificio degli anni Sessanta e la costruzione di uno nuovo, per complessivi 4.000 mq, con nove piani fuori terra e uno interrato. In questo intervento, afferma il progettista:“Il vecchio permane come ossatura, confrontandosi con la facciata ‘interattiva’ ovvero la seconda pelle di vetro progettata da Arup, la copertura del tetto, i volumi tecnici”.
La nuova forma nasce da una precisa ricerca mirante ad ottenere le medesime performance energetiche del primo edificio, nel contesto dei vincoli urbanistici presenti; si voleva ottenere l’effetto che l’edificio, essendo esposto su di un angolo aperto, ‘implodesse’ su se stesso, quasi ad autoproteggersi. Qui acciaio, vetro e lucedanno vita ad una nuova macchina per operare nel nostro tempo.
La funzione della vela è quella di racchiudere, occultandoli alla vista, chilometri di tubi impiantistici; scherma, inoltre, la gradinata di terrazzi che derivano dall’arretramento della facciata dettato dal regolamento edilizio. Non richiede, infine, attività di pulizia o manutenzione, con indubbi vantaggi per un palazzo destinato al terziario. Questa forma ha permesso di ricavare un giardino fronte strada a disposizione dei cittadini e la struttura esterna tubolare, massiccia, senza pilastri interni, ha garantito un notevole recupero di spazio.
Anche gli impianti tecnici dell’edificio diventano elementi decorativi e si trasferiscono dai bui seminterrati alla luce del sole, sotto gli occhi dei passanti: le tubazioni, i grandi condotti degli impianti e le passerelle di ispezione ‘camminano’ lungo una parete fino al tetto, ricoperti da uno scudo trapezoidale in acciaio che li protegge.
Luminosità, leggerezza ed eleganza sono gli elementi che contraddistinguono spazi aperti e comuni, nei quali ritrovarsi non solo nelle pause. Tenere conto del benessere di chi abita o lavora dentro degli spazi è essenziale per costruire ambienti accoglienti e motivanti: questo si è tradotto nella scelta del vetro, continuo dialogo tra interno ed esterno, della qualità dell’acciaio, essenziale e moderno, e del caldo parquet, utilizzato per la pavimentazione.
L’ARCHITETTURA
Sono ultimati i lavori del palazzo in via Valtellina a Milano, progettato da Dante Benini: la vela della sede Torno segna da oggi la città non solo per le originali soluzioni architettoniche in vetro e acciaio, ma anche per la grande attenzione ai temi ambientali, con particolare riferimento all’utilizzo di materiali innovativi, non inquinanti e all’adozione di soluzioni concepite con precisa attenzione al tema del risparmio energetico.
Il progetto ha visto il rifacimento di un edificio degli anni Sessanta e la costruzione di uno nuovo, per complessivi 4.000 mq, con nove piani fuori terra e uno interrato. In questo intervento, afferma il progettista:“Il vecchio permane come ossatura, confrontandosi con la facciata ‘interattiva’ ovvero la seconda pelle di vetro progettata da Arup, la copertura del tetto, i volumi tecnici”.
La nuova forma nasce da una precisa ricerca mirante ad ottenere le medesime performance energetiche del primo edificio, nel contesto dei vincoli urbanistici presenti; si voleva ottenere l’effetto che l’edificio, essendo esposto su di un angolo aperto, ‘implodesse’ su se stesso, quasi ad autoproteggersi. Qui acciaio, vetro e lucedanno vita ad una nuova macchina per operare nel nostro tempo.
La funzione della vela è quella di racchiudere, occultandoli alla vista, chilometri di tubi impiantistici; scherma, inoltre, la gradinata di terrazzi che derivano dall’arretramento della facciata dettato dal regolamento edilizio. Non richiede, infine, attività di pulizia o manutenzione, con indubbi vantaggi per un palazzo destinato al terziario. Questa forma ha permesso di ricavare un giardino fronte strada a disposizione dei cittadini e la struttura esterna tubolare, massiccia, senza pilastri interni, ha garantito un notevole recupero di spazio.
Anche gli impianti tecnici dell’edificio diventano elementi decorativi e si trasferiscono dai bui seminterrati alla luce del sole, sotto gli occhi dei passanti: le tubazioni, i grandi condotti degli impianti e le passerelle di ispezione ‘camminano’ lungo una parete fino al tetto, ricoperti da uno scudo trapezoidale in acciaio che li protegge.
Luminosità, leggerezza ed eleganza sono gli elementi che contraddistinguono spazi aperti e comuni, nei quali ritrovarsi non solo nelle pause. Tenere conto del benessere di chi abita o lavora dentro degli spazi è essenziale per costruire ambienti accoglienti e motivanti: questo si è tradotto nella scelta del vetro, continuo dialogo tra interno ed esterno, della qualità dell’acciaio, essenziale e moderno, e del caldo parquet, utilizzato per la pavimentazione.
GLI IMPIANTI
Di grande impatto visivo, la struttura vetrata nasconde caratteristiche altamente tecnologiche. Tutto l’edificio è stato sviluppato con l’intento di ridurre al minimo l’impatto ambientale, sia dal punto di vista delle dispersioni di energia che della riduzione dell’inquinamento. Ad esempio, una scala alta dodici piani caratterizza lo spazio centrale: inondata di luce naturale da un lucernario alla sommità, è illuminata da una sola lampada a specchi, costituita da carrucole e funi di acciaio inox, ed è in grado di dare luce fino ai piani bassi dell’edificio con una notevole ottimizzazione dei consumi.
I criteri generali di progetto dichiarati dagli impiantisti sono stati i seguenti: soddisfacimento delle richieste d’utenza, elevato livello di affidabilità e di sicurezza di esercizio, flessibilità di impiego con ampia gamma di lavoro degli impianti, economicità di gestione derivante dall’adozione di sistemi di recupero, semplicità impiantistica, nel rispetto dei vincoli architettonici.
In copertura sono ubicati la centrale termica, una caldaia a condensazione ad elementi modulari alimentata a gas metano; il gruppo frigorifero, a condensazione ad aria con recupero di calore; l’unità di trattamento dell’aria primaria, a portata variabile e dotata di recuperatori aria-aria. Altri spazi tecnici sono previsti al piano interrato.
Gli ambienti interni, prevalentemente destinati ad uffici, sono dotati un impianto a fan coil a quattro tubi, di tipo pensile in controsoffitto. La distribuzione principale dell’aria avviene attraverso cassette regolatrici di portata, poste sui canali all’ingresso di ogni piano, e di qui, correndo in controsoffitto, sino ai plenum di alloggiamento delle bocchette di mandata dei ventilconvettori. Per assicurare la distribuzione delle corrette portate di aria primaria, su ogni stacco è previsto un regolatore di portata autoazionato.
[relazione progetto
Dante O. Benini & Partners Architects]
SCHEDA PROGETTO
Sede Torno Internazionale Spa
Localizzazione: via Valtellina 17 – 20159 Milano
Progetto: Dante O. Benini & Partners Architects, Milano
Progetto facciata interattiva: Arup Facade Engineering
Contractors (general contractor): Torno Internazionale, Lorenzon Techmec System, Metalsigma Tunesi, Stahlbau Pichler, Somec, Ugine & Alz – Alcelor Group
Pannelli vetro monolitico: dimensioni 1.540×3.520 mm; spessore 15 mm
Superficie vetrata: 614 mq
Superficie scudo 2.176 mq
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