Aareal Asset Management e Progetto CMR aprono gli uffici alla città
IL PROGETTO
L’intervento di riqualificazione del complesso edilizio, battezzato ‘Arconati1’, destinato ad uffici promosso da Aareal Asset Management (Gruppo Aareal Bank) ed elaborato da Progetto CMR, si localizza nella zona est di Milano, non lontano dal centro cittadino, in un’area interessata da diverse proposte di qualificazione urbana e da rilevanti presenze a scala metropolitana, che la trasformeranno col tempo in un importante punto di riferimento non solo economico, ma anche sociale, culturale e del tempo libero. Arconati1 è la prima architettura che si ‘impegna’ nel miglioramento della qualità , anche edilizia, dell’area; in prossimit? del parco di Largo Marinai d’Italia, troveranno infatti posto la stazione del passante ferroviario e la futura Biblioteca Europea di Informazione e Cultura – Beic, la prestigiosa struttura nata dal concorso internazionale vinto da Peter Wilson che verr? realizzata proprio nel lotto confinante. La sicura ‘appetibilit? ‘ della zona è completata dalla capillare rete delle infrastrutture e dei trasporti urbani che la collegano al resto della citt? e da questa alla più articolata maglia di servizi internazionali extra urbani: Stazione Centrale ferroviaria, Aeroporti di Linate, Malpensa e Orio al Serio, tangenziali e autostrade a pochissimi minuti.
Due edifici di 13mila mq ad alta efficienza e flessibilit? affidati alla societ? milanese Progetto CMR per la sua professionalit? e profonda conoscenza delle esigenze del mercato immobiliare e degli investitori istituzionali. “Ogni nostra realizzazione – afferma l’architetto Massimo Roj, amministratore delegato di Progetto CMR – si concentra sulle esigenze dei futuri utilizzatori. Oggi è necessario operare con una diversa metodologia progettuale che mette al centro della propria filosofia il fattore dinamico, la mobilit? e le trasformazioni continue degli spazi e delle attrezzature per il lavoro nel terziario. La progettazione ha dunque origine dai bisogni reali e deve quindi essere un’attivit? assolutamente customer-oriented”.
1. IL PROGETTO ARCHITETTONICO
Realizzata dall’architetto Carlo dal Bo, la sede dell’azienda trevisana Nice è un progetto realizzato a misura d’uomo, dove l’uso della luce, sia naturale sia artificiale, qualifica lo spazio del lavoro.
Composto da due corpi di fabbrica, volumetrie scultoree, aggetti e aperture inclinate, l’edificio fa entrare l’illuminazione naturale in modo consistente negli spazi chiusi: attraverso lucernari, una corte interna ovale, grandi finestrature, ma anche open space e pareti in cristallo all’interno. Ampi spazi, accuratamente disegnati, sono destinati alle funzioni del terziario: uffici di diversa dimensione, sale riunioni, aula magna, zona espositiva, ma anche palestra e sauna, secondo una moderna filosofia di comfort lavorativo a 360 gradi.
L’edificio consta sostanzialmente di due parti: magazzino e uffici. Il magazzino nasce dalla necessità di ottimizzare lo spazio destinato allo stoccaggio: la planimetria, infatti, ricalca i limiti dell’area edificabile ed è sovrastata da ampie campate metalliche, che consentono una struttura dalla pianta libera. Gli uffici nascono, invece, dallo studio del modello solido: un volume dinamico che nasce dalla terra, avvolgendosi su sé stesso con un movimento ascendente attorno al vuoto della corte centrale.
La facciata è la pelle che avvolge l’edificio. Progettata in primo luogo dall’interno, nell’alternanza di pieni e vuoti, di fasce trasparenti ed opaline, in modo da permettere a chi lavora la vista delle montagne all’orizzonte
IL PROGETTO ARCHITETTONICO
Realizzata dall’architetto Carlo dal Bo, la sede dell’azienda trevisana Nice è un progetto realizzato a misura d’uomo, dove l’uso della luce, sia naturale sia artificiale, qualifica lo spazio del lavoro.
Composto da due corpi di fabbrica, volumetrie scultoree, aggetti e aperture inclinate, l’edificio fa entrare l’illuminazione naturale in modo consistente negli spazi chiusi: attraverso lucernari, una corte interna ovale, grandi finestrature, ma anche open space e pareti in cristallo all’interno. Ampi spazi, accuratamente disegnati, sono destinati alle funzioni del terziario: uffici di diversa dimensione, sale riunioni, aula magna, zona espositiva, ma anche palestra e sauna, secondo una moderna filosofia di comfort lavorativo a 360 gradi.
L’edificio consta sostanzialmente di due parti: magazzino e uffici. Il magazzino nasce dalla necessità di ottimizzare lo spazio destinato allo stoccaggio: la planimetria, infatti, ricalca i limiti dell’area edificabile ed è sovrastata da ampie campate metalliche, che consentono una struttura dalla pianta libera. Gli uffici nascono, invece, dallo studio del modello solido: un volume dinamico che nasce dalla terra, avvolgendosi su sé stesso con un movimento ascendente attorno al vuoto della corte centrale.
La facciata è la pelle che avvolge l’edificio. Progettata in primo luogo dall’interno, nell’alternanza di pieni e vuoti, di fasce trasparenti ed opaline, in modo da permettere a chi lavora la vista delle montagne all’orizzonte
SOLUZIONI E MATERIALI
Il filo conduttore di tutto il progetto è stato per gli architetti quello di realizzare un complesso architettonico in grado di dialogare con l’intorno, esistente o in divenire, presentandosi come parte integrante del futuro della citt? di Milano.
La scelta di Progetto CMR è stata quella di mantenere la struttura originaria degli edifici degli anni Sessanta(allora sede di una multinazionale farmaceutica e interessante nella sua razionalit? costruttiva, stilema della grande architettura europea di quegli anni), rispettandone il gioco di pieni e i vuoti, segnati da linee con effetto tridimensionale, quasi fosse un grande quadro di Mondrian.
L’interpretazione contemporanea dei progettisti si è espressa in soluzioni e materiali del tutto nuovi e originali, contemporanei, solari, mediterranei: non una ‘scatola di vetro’, ma una architettura più aperta, non un edificio chiuso in se stesso, ma una struttura ‘permeabile’ alla citt? . La solarit? del progetto si palesa con la speciale facciata ventilata realizzata con elementi in terracotta che definiscono i ‘pieni’ dei setti perimetrali; lo stesso materiale è poi ripreso nelle schermature che filtrano la luce naturale. I due edifici, uno di sette piani, l’altro di quattro, sono collegati al piano terra da una nuova hall vetrata, quasi una serra con un piccolo patio interno, uno spazio allestito per l’attesa e la distribuzione ai piani superiori, dinamico e semi-privato, che si aprir? poi al passaggio del pubblico per consentire l’attraversamento verso la strada parallela a via Arconati, la sua quinta sar? infatti proprio la Biblioteca Europea.
ARCHITETTURA DEGLI EDIFICI
Così Arconati1 si ‘offre’ alla citt? , una disponibilit? accentuata anche dalla immaterialit? della recinzione, realizzata in vetro, e quindi totalmente trasparente, che sostituisce il muro che recintava e isolava il vecchio edificio. “Fin dall’inizio – illustra l’architetto Marco Amosso di Progetto CMR e project leader della realizzazione – il team di progettazione e il committente si sono mossi in una situazione di estrema collaborazione, consentendo lo sviluppo lineare dell’intervento, teso verso soluzioni di elevata qualit? ed espressivit? , nell’assoluto rispetto del budget approvato”.
Nei dettagli, l’edificio A, a pianta quadrata, si sviluppa su sette piani, ognuno dei quali occupa una superficie di 810 mq; l’edificio B, a pianta rettangolare, ha quattro piani, per complessivi 4.140 mq. Le aree dedicate ai futuri uffici, progettate in funzione della massima adattabilit? e flessibilit? , sono in grado di ospitare diverse configurazioni, dagli uffici chiusi agli spazi aperti, alle sale riunione. Entrambi gli edifici sono completati da una struttura metallica, sorta di pergolato che ne definisce il volume. Dal punto di vista compositivo completa l’oggetto-edificio e crea uno spazio di aggregazione e socializzazione, valorizzando il rapporto interno/esterno con una grande terrazza che regala un suggestivo panorama della metropoli.
“Uno dei punti di riferimento dell’intervento – conferma l’ingegnere Paolo Facchini, partner di Progetto CMR, responsabile dell’Area Tecnico Normativa e della Sicurezza – è stato il miglioramento della qualit? del lavoro che trover? spazio in questi edifici. Cioè quello che viene definito ‘benessere organizzativo’: in sintesi la capacit? di promuovere e mantenere il più alto grado di benessere fisico, psicologico e sociale in ogni tipo di occupazione”.
CREDITI
Palazzina uffici per il Gruppo Ras Assicurazioni
committente
Bis srl
design team
arch. R. Ercoli, arch. E. Frigerio
con Frigerio Design Group (Genova), arch. F. Biassoni, arch. M. Ragno, arch. M. Rossi, arch. C. Pin, arch. M. Mazzoli, arch. U. Villani, P. Dotti
superficie lotto
4.500 mq
superficie uffici
6.200 mq
superficie parcheggio e impianti
2.700 mq
impianti
Ariatta Ingegneria (Milano)
struttura
Redesco srl ing.Giuliani
impresa costruttrice
Costruzioni Generali Gilardi (Torino)
sistemi di facciata
facciata ventilata Mirage
serramenti
Nordisa
pavimentazione interna
moquette Liuni
pavimento sopraelevato Crespi
controsoffitti
doghe microforate Coiver
sistemi di illuminazione
iGuzzini
pareti divisorie vetrate e arredi
Unifor
sedute
Vitra
sistemi di elevazione
Kone
impianti elettrici
Abb / Magrini / Ctm / Bms Siemens
foto
M. Carrieri, M. Piazza
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