Poltroncine moderne e vibranti di colori.
Sin dalle sue origini il colore è stato e resta il leit-motiv di Adrenalina, leit-motiv che si evolve in mille sfumature e si plasma sulle forme non convenzionali e inaspettate che di anno in anno arricchiscono la gamma delle collezioni, riuscendo sempre a sorprendere e ad ammaliare il pubblico.
Adrenalina ha partecipato all’edizione del Salone 2017 giocando con strutture apparentemente simmetriche, ma che in realtà sfidano le leggi della fisica e riconducono a concetti di destrutturazione avanguardistica, assottigliando gli spessori o esaltando le curve di prodotti molto diversi tra loro, ma che dialogano in una lingua comune: il colore.
“Lost in colors – Colori persi e ritrovati” è il concept delle vetrina Adrenalina 2017, in cui l’indecisione tra una gamma cromatica e l’altra e l’amore folle per il colore di Adrenalina esplodono in un arcobaleno che abbraccia tutte le collezioni. Dalle tinte piene di V² e SLY allo sfumato delle texture pixelate ottenute con i filati tecnici di altissima qualità della collezione TRAFIC, i colori si intersecano richiamandosi da un prodotto all’altro, per ingentilirsi nei toni pastello della collezione DOUMO. La cura per il dettaglio tecnico, la grande attenzione alle morbidezze e una strizzatina d’occhio ai trend del mondo fashion riconfermano la filosofia Adrenalina: imbottiti che rompono gli schemi, capaci di conferire unicità al luogo che li ospita senza mai rinunciare al comfort.
Si riconfermano vincenti le collaborazioni con i designer Italo Pertichini, Giovanni Tommaso Garattoni, e la coppia giapponese Setsu & Shinobu Ito.
Sly
Le curve piene e la forma avvolgente definiscono il design delle sedute SLY ideate da Italo Pertichini. Come un guscio che si schiude ad accogliere chi cerca un angolo raccolto o un’oasi di privacy, SLY si propone in due versioni, con schienale basso o schienale alto, entrambi caratterizzati da due piccole finestre magiche, fessure che si aprono sul mondo esterno ma che conservano discrezione e riservatezza, “chiuse” con corde colorate intrecciate, che con la loro sinuosità spezzano il rigore delle linee della collezione.
Trafic
Trafic è una collezione che si inserisce nella vita frenetica e nel ritmo digitale, tra individui in movimento, nel viavài degli aeroporti, delle stazioni e delle sale di attesa. La collezione si inserisce nei “non luoghi della modernità”, negli spazi dell’anonimato. Trafic è un’interpretazione antropologica della sur-modernità, oggetto di un mental view avveniristico e creativo. Il divano vis-à-vis è l’elemento più dirompente della collezione, un centro-stanza che consente a due o più persone di sedersi contemporaneamente su entrambi i lati senza vedersi, senza riconoscersi, indovinando solamente ombre e movimenti.