Una mostra monografica dedicata ad Achille Castiglioni alla Triennale di Milano

Flos, partner creativo per la mostra  A Castiglioni in scena alla Triennale di Milano fino al 20 gennaio 2019.

Per celebrare il centenario di uno dei più importanti Maestri del design italiano, Flos ha realizzato, in collaborazione con lo Studio Urquiola, un’ironica e al tempo stesso poetica installazione site-specific dal titolo (traparentesi).

Una festa di 100 Parentesi che, come 100 candeline, si attivano alla presenza del visitatore, ricreando l’innata allegria che Achille portava in ogni ambiente e trasferiva in ogni oggetto. Luci e suoni, per un Achille rumorista alla Jacques Tati, che sempre progettò pensando anche al rumore degli oggetti. Saranno quindi il verso di una civetta, il rumore di accensione di un interruttore, i rimbalzi di una pallina da ping-pong e tanti altri suoni divertenti a dar voce al gioco di luce prodotto dalle 100 Parentesi, alcune delle quali hackerate e ibridate per l’occasione con teste e fonti luminose insolite e sorprendenti.

La storia di Flos è intrecciata in modo indissolubile ai fratelli Castiglioni che, insieme a Tobia Scarpa, furono i progettisti di riferimento dell’azienda fin dalla sua fondazione, nei primi anni ’60, con un fermento senza precedenti di idee e intuizioni rivoluzionarie che avrebbero portato alla creazione di oggetti destinati a restare per sempre nella storia del design. Oltre alla serie straordinaria di lampade in cocoon, come Taraxacum, Viscontea e Gatto, l’intesa lavorativa di Achille e Pier Giacomo con Sergio Gandini produsse alcuni prodotti iconici quali Arco, Taccia, Toio, Snoopy.

La fortunata e prolifica collaborazione dei Castiglioni continuò poi con il solo Achille dopo la prematura morte di Pier Giacomo, dando frutto ad una nuova serie di successi, tra i quali spiccano Lampadina, Aoy, Gibigiana, e Parentesi, la geniale lampada a saliscendi progettata nel ’71 da uno spunto di Pio Manzù, vincitrice di un Compasso d’Oro ADI ed esposta nelle collezioni permanenti dei più importanti musei del design del mondo.

All’interno dei venti cluster di cui la mostra si compone, si ritrova quasi l’intera produzione di oggetti di luce disegnati dai fratelli o dal solo Achille, molti dei quali restano ancora oggi tra i best-seller del catalogo Home di Flos.

Altre luci storiche, tra cui Teli, Relemme, Diabolo, Black & White, Sciuko, Padina, Giovi, Noce, Bibip, provengono invece dagli archivi di Flos o della stessa Fondazione Castiglioni, insieme a una selezione di cataloghi e documenti originali e a preziose immagini d’epoca.

In mostra sono esposte anche Ventosa e Nasa, i due piccoli e divertenti dispositivi già recuperati e presentati da Flos in riedizione limitata presso il negozio storico di Corso Monforte 9 nel corso del recente allestimento del Fuorisalone, sempre dedicato all’eccentrico e geniale Maestro.

Piero Gandini, CEO di Flos, ha ricordato così i tratti salienti del carattere e della filosofia progettuale di Achille Castiglioni in una conversazione con Patricia Urquiola per il catalogo della mostra, edito da Electa: “Una cosa che Achille mi ha sempre trasferito, anche negli anni più avanzati della sua carriera, era la sua energia positiva. La sua mimica, il modo di muoversi curioso, la voce… Per un po’ di tempo ho pensato che fosse soltanto humour. Poi mi sono accorto che c’era di più. Lui voleva cambiare le cose ogni volta, aveva un atteggiamento sovversivo rispetto al progetto e rispetto alla società e alle cose. Era un uomo profondamente buono e gentile ma, allo stesso tempo, estremamente rivoluzionario. Era davvero l’avanguardia. Da Achille ho assorbito questa legacy di innovazione come obbligo morale, quasi politico.”

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