Rilancio dei consumi con il Bonus Mobili: i risultati dopo due anni!

feder_bigFedermobili e Confcommercio Imprese per l’Italia che, insieme a FederlegnoArredo, hanno lavorato in forte sinergia e si sono impegnate per ottenere Il bonus mobili ed elettrodomestici, introdotto nel giugno 2013 e prorogato a tutto il 2015.

Un intervento di detrazione fiscale che, dopo quasi due anni di utilizzo, si è rivelato di grande rilevanza per il rilancio dei consumi che continua ad avere un impatto positivo sia per le imprese italiane di arredamento sia per i consumatori, oltre che per i conti pubblici.

Secondo i recenti report del MEF, il bonus mobili ha contribuito in maniera decisiva ad arrestare il crollo dei consumi registratosi nel nostro settore a seguito della grave receccssione economica. Crollo ancora più pesante se consideriamo che ha investito un mercato la cui domanda interna era in crisi strutturale ormai da oltre 15 anni.

Analizzando i dati fiscali di tutti i contribuenti italiani emerge che oltre 170vc mila persone nel solo 2013 (anno in cui il bonus di fatto è stato attivo ​praticamente negli ultimi 4 mesi) hanno fatto acquisti di mobili ed elettrodomestici sfruttando il bonus, con una spesa di quasi 5.000 euro ciascuno. Tra i maggiori utilizzatori i contribuenti residenti in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Lazio.

L’utilizzo del bonus si è concentrato principalmente sui contribuenti con reddito compreso tra i 15.000 e i 50.000 euro, confermando la bontà della misura per agevolare la fascia di popolazione maggiormente colpita dalla crisi economica.

Questo ha portato ad una spesa totale per acquisto di arredi ed elettrodomestici agevolati dal bonus di oltre 835 milioni di euro nel 2013. Acquisti che probabilmente sarebbero stati rimandati in assenza di bonus fiscali e grazie ai quali hanno avuto benefici diretti ed indiretti non solo per il settore dell’arredamento, ma anche per settori ad esso collegati quali ad esempio i trasporti oltre all’edilizia.

Si evidenzia che un intervento di questo tipo non ha portato costi immediati per lo Stato. Nel solo 2013 infatti è stato calcolato un maggiore gettito IVA legato al bonus mobili di oltre 150 milioni di euro, che porta a un saldo positivo per i conti pubblici. Di fatto la misura si sta completamente autofinanziando per i primi anni di vigenza.

Federmobili Confcommercio Imprese per l’Italia, sempre insieme a FederlegnoArredo, sta lavorando in questa direzione proponendo al Governo di mantenere la detrazione del 50% e di farla rientrare all’interno del tetto di 96.000 mila euro di spesa attualmente previsto per interventi di ristrutturazione edilizia.

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