Previsione per il settore del mobile in italia e nel mondo 2016-2018

statisticheEcco un riassunto dei dati che emergono dai due rapporti World Furniture Outlook 2017 e Rapporto di Previsione sul Settore del Mobile in Italia, 2017-2019, presentati in occasione della 34° edizione del Seminario di Previsione CSIL.

Il mercato mondiale del mobile

Il consumo mondiale di mobili valutato a prezzi di produzione (escluso cioè il markup per la distribuzione) è di circa 395 miliardi di dollari USA. Il grado di apertura dei mercati (cioè il rapporto fra importazioni e consumi) è attualmente dell’ordine del 30%.

I principali paesi importatori di mobili sono Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Francia. Nel corso degli ultimi 6 anni la Cina, che è il primo esportatore al mondo ha più che raddoppiato le sue esportazioni: dai 25 miliardi di dollari nel 2009 è passata a più di 53 miliardi di dollari nel 2015, ma la stima preliminare per il 2016 presenta per la prima volta dopo la crisi mondiale, una riduzione dell’export cinese a poco più di 49 miliardi di dollari. Gli altri grandi esportatori di mobili quali Germania, Italia e Polonia continuano a crescere anche nel 2016.

Nel 2017 la crescita dei consumi sarà contenuta (al di sotto del 3% per il mondo). L’ unica area prevista in crescita più sostenuta è l’Asia e Pacifico, ma anche qui, l’incertezza della situazione internazionale comporta diversi rischi al ribasso. Per il commercio estero di mobili le previsioni per il 2017 sono di una riduzione dell’1% in dollari correnti dell’importo degli scambi internazionali.

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Il settore del mobile in Italia

Nell’arco del 2016 il mercato interno ha  registrato una nuova crescita sebbene ancora piuttosto contenuta (+1,3% in termini reali) accompagnata da un andamento sempre positivo delle vendite sui mercati internazionali nonostante un rallentamento della domanda estera.

La Legge di Stabilità conteneva diversi elementi di sostegno ai consumi e sulla base delle informazioni a oggi disponibili la conferma del bonus mobili legato alle ristrutturazioni e l’introduzione del bonus giovani coppie hanno sostenuto i consumi di mobili e si sono sommati al trend positivo registrato dalle altre determinanti della domanda.

Anche i mobili di provenienza estera, con le importazioni che nel 2016 aumenteranno di poco meno del 4% circa. Per quanto riguarda le esportazioni, nel 2016 l’euro a 1,11 sul dollaro, la capacità delle imprese italiane di diversificare i mercati e il mantenimento della competitività in termini di rapporto qualità/prezzo hanno consentito alle vendite sui mercati esteri di crescere del 2% in termini reali. 

Il 2017 sarà di nuovo un anno carico di incertezza, nel quale la crescita del commercio internazionale stagnerà con effetti anche sulle esportazioni italiane; sul mercato interno permarranno ancora elementi frenanti ma non tali da pregiudicare una crescita anche se inferiore all’1% in termini reali.  Per quanto riguarda le esportazioni, il previsto leggero deprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro avrà un influsso positivo sull’andamento delle vendite di mobili, che però si andrà a scontrare con una domanda estera in rallentamento. Le imprese italiane potranno ancora godere dei segnali positivi che arriveranno dai paesi dell’Unione Europea, ma in misura meno consistente;  nel 2017 ci si attende dunque una crescita delle esportazioni pari all’1,8% a prezzi costanti. 

Nel biennio 2018-2019 l’economia italiana crescerà a un ritmo intorno all’1%. Motore della crescita sarà la domanda interna mentre il saldo con l’estero resterà sostanzialmente stabile. Per il settore del mobile è prevista una nuova crescita del mercato interno di circa l’1,3% in media, sostenuta oltre che dagli elementi sopra menzionati da esigenze di sostituzione non più rinviabili e da un mercato immobiliare in ripresa.

Industria 4.0 – La fabbrica del futuro

La quarta rivoluzione è oramai una realtà alla quale gli operatori del settore del mobile-arredamento non possono sottrarsi. Il settore, come gran parte dell’industria italiana, non sembra pronto a cogliere tutte le opportunità offerte da questo cambiamento sia per mancanza di risorse finanziarie e umane che per fattori esterni all’azienda.

Sul fronte del parco macchine, le imprese italiane nel corso degli ultimi due anni hanno già avviato un processo di rinnovo degli impianti produttivi: gli acquisti di macchinari a tecnologia avanzata hanno registrato un aumento del 22% tra il 2013 e il 2015 e i dati preliminari del 2016 mostrano un nuovo incremento (fonte: Acimall).

Ma i macchinari sono solo uno degli strumenti e tecnologie chiave coinvolte nel processo di trasformazione del sistema produttivo che riguarda l’intera catena del valore e devono essere inseriti in un piano di riorganizzazione complessivo della fabbrica.

 

(credits immagine copertina: Freepik )

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