Un edificio adibito ad uffici apre le porte alla città.

Il progetto vincente del concorso di idee Stephenson 86 indetto da Liuni.

Concorso Stephenson 86 Si è svolta a dicembre la cerimonia di premiazione del concorso di idee promosso da Liuni per la progettazione di un edificio adibito ad uffici direzionali a basso impatto ambientale.  L’area di 6.820mq, proprietà di Alinvest, si trova nella periferia di Milano in Via Stephenson, 86. (leggi l’articolo del concorso)

La giuria,composta da Guya Bertelli, Mario Cucinella e dall’ex presidente del Consiglio nazionale degli Architetti, Leopoldo Freyrie ha selezionato tra i progetti presentati quello proposto da Laboratorio Permanente. Uno Studio di architettura con sede a Milano fondato nel 2008 dai due soci Nicola Russi e Angelica Sylos Labini.

L’idea presentata non si ferma ad una struttura destinata ad accogliere degli uffici ma va oltre, proponendo un vero e proprio progetto urbano destinato a cambiare e risollevare l’aspetto dell’intero quartiere.

Il progetto

Via Stephenson si trova in una zona industriale alle porte di Milano. A ridosso tra l’area Expo e il nuovo quartiere di Cascina Merlata. Stretta tra le reti ferroviare, la linea metropolitana e la rete autostradale. Un’area urbana discontinua e priva di identità propria. In questo contesto la struttura proposta si pone con un ruolo da protagonista. Un punto di incontro tra l’architettura e la città; tra gli ambienti lavorativi e gli spazi pubblici.

Esteriormente l’edificio gode di un’ottima visibilità trovandosi in una delle strade principali di accesso al quartiere. Una struttura orizzontale, in contrasto con gli edifici a sviluppo verticale che popolano la zona. Trasparente e luminosa spicca nella sua semplicità e si inserisce perfettamente nello spazio circostante creando un nuovo ed interattivo angolo urbano. Diventando un tratto distintivo dell’architettura.

All’interno la struttura è studiata come uno spazio ibrido per contenere un’area privata, adibita ad uffici, ed un’area pubblica affacciata sul quartiere.

Lo spazio pubblico arriva a terra nell’angolo urbano, per poi salire fino all’ultimo piano creando uno spazio continuo. Nel punto in cui la città incontra l’edificio, una sala polifunzionale offre innumerevoli possibilità d’uso; in continuità con lo spazio pubblico esterno uno spazio pubblico interno riconfigurabile ed utilizzabile per l’organizzazione di eventi, mostre, conferenze, convegni, workshop,…

Gli spazi di lavoro “formale” sono collocati in quattro piani, concepiti in maniera totalmente flessibile affinché possano funzionare sia come open-space che come uffici singoli. Sulle terrazze dello spazio comune si crea un ambiente di lavoro informale per momenti di relax e di incontro. Lo spazio a doppia altezza può ospitare sale meeting, aree lounge ma anche eventi, installazioni e showroom. Un cortile interno, più raccolto con un giardino al quale si accede dall’edificio. Un luogo perfetto per un break o per una pausa all’aperto.

In facciata è stato previsto un pannello verticale pieghevole con la funzione di regolare manualmente l’intensità luminosa interna per cia  scun settore di lavoro. Questo definisce un ambiente piacevole al lavoro con adeguata illuminazione e vista panoramica. Attraverso un sistema comandato, si ha il completo controllo dell’apertura e chiusura delle reti metalliche, fino a rendere la facciata completamente cieca. Il comfort interno dell’edificio a Ovest è garantito da un sistema di schermatura esterna che, rispettando la griglia strutturale, offre il giusto grado di ombreggiamento nelle aree di lavoro.

Laboratorio permanente, vincitore del concorso Stephenson 86, si aggiudica un premio di 30mila euro. Tra i progetti segnalati, vincitori entrambi di un premio di 5mila euro,  Andrea Maffei Architects e Officina8 Associati.

Vedi i 5 migliori progetti presentati in versione integrale

 

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