L’ illuminazione del ponte di San Francesco di Paola a Cosenza

Quando è stata progettata, l’illuminazione del ponte di San Francesco di Paola, a Cosenza,si prefiggeva due obiettivi principali: migliorare l’aspetto della grande antenna da lontano e, da un punto di vista funzionale, fornire un’illuminazione confortevole ed efficiente per veicoli e pedoni.

Il ponte di Cosenza intitolato a San Francesco di Paola, firmato dell’architetto ingegnere scultore spagnolo Santiago Calatrava, è stato inaugurato nel gennaio 2018, ed è considerato una delle più importanti opere costruite nel Meridione d’Italia negli ultimi anni.

La realizzazione di quest’antenna che diventerà un simbolo per la città ha una lunga storia; l’ idea di superare le acque del Crati e unire il quartiere Gergeri con la sponda della Città Vecchia è venuta, diciotto anni fa all’allora sindaco.
Può considerarsi un’opera di rigenerazione urbana questo elemento di connessione che va a recuperare “pezzi” di città periferici, integrati adesso attraverso una riqualificazione fisica e sociale, favorendo lo sviluppo e la crescita della zona Gergeri con il resto della città.

Calatrava pensò ad un ponte “ad arpa” sostenuto da un pilone alto 104 metri, inclinato di 52 gradi e lungo 140 metri, 800 tonnellate di peso sorretto da una infinità di cavi, come fossero appunto corde di un’arpa.

La luce totale è suddivisa in due parti: la prima consiste in una struttura portante in calcestruzzo armato, la seconda parte, il ponte strallato, è realizzato con struttura portante in acciaio dove venti coppie di cavi si collegano al grande pilone centrale inclinato.

Il progetto illuminotecnico

Il progetto aveva due obiettivi: quello di valorizzare la nuova grande “antenna” per una sua percezione da lontano, e quello funzionale di fornire un’illuminazione sui percorsi carrabili e pedonale.

L’illuminazione scenografica vede l’utilizzo di 40 proiettori Contrast LED Large di Thorn Lighting (gruppo Zumtobel) da 88W a fascio molto stretto 8° e 4000K, temperatura colore ideale per valorizzare il bianco della struttura, questi apparecchi hanno sostituito i proiettori a ioduri metallici da 150W, proposti nel progetto originale.

La possibilità di dotare gli apparecchi di rifrattori per adattare il fascio luminoso alla struttura ed equipaggiarli di una visiera anti abbagliamento ha permesso di creare un’illuminazione brillante ma allo stesso tempo uniforme sull’antenna per assicurando un ottimo confort visivo ai pedoni che passeggiano nella zona centrale.

Tutti gli apparecchi sono realizzati con una PCB di tipo RGB che unitamente ad un sistema di controllo in DMX dà la possibilità, durante eventi, di creare una scena dinamica della luce che segue gli effetti musicali come se fosse una grande arpa.

Per l’illuminazione radente sulle corsie carrabili e pedonali la soluzione adottata ha previsto di incorporare la luce nella parte bassa delle ringhiere creando un “tappeto di luce” invitante anche per i pedoni.

Gli apparecchi utilizzati sono i Tubilux di Zumtobel che creano una linea continua di luce.
La potenza utilizzata è di 15W, 1440 lumen, dove erano stati previsti tubi fluorescenti 2x18W nel carrabile e 1×18 nel pedonale.

Il tubo è essenziale, di diametro molto sottile; il suo punto di forza è l’aggancio meccanico di facile inserimento all’interno delle carpenterie disegnate da Calatrava, che si è rivelato un risparmio di costi e di tempo nelle fasi d’installazione.

Il progetto con gli apparecchi illuminanti a LED ha consentito un risparmio del 60% circa in quanto si è passati da un assorbimento di 96.760W che prevedeva il primo progetto con sorgenti a ioduri metallici e fluorescenti lineari ad un assorbimento decisamente ridotto 37.300W.

Ma la tecnologia LED non va vista solo da questo punto di vista, cioè come risparmio, ma come mezzo per una migliore integrazione nell’architettura date le dimensioni più ridimensionate degli apparecchi e una reale interazione con la città e i suoi eventi data la dinamicità della luce.

Foto © Scura Design

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