Come evitare ambienti di lavoro tossici.

Leader internazionali offrono soluzioni per il benessere sul lavoro.

Architetti e designer lavorano notoriamente per molte ore al giorno, spesso su più progetti contemporaneamente con una consegna dietro l’altra.
Aggiungiamo a questo un ambiente lavorativo con una moltitudine di fattori pressanti, una leadership non idonea e individui egoisti e abbiamo la ricetta per una tipico ambiente lavorativo tossico.

In questo articolo leader aziendali condividono i loro consigli per sopravvivere in un ambiente simile e invertire la tendenza nociva.

Attenzione a chi assumiamo

Assumere le persone giuste è una mossa preventiva essenziale afferma David Keith, CEO e responsabile del design della società di Hanbury.

Avendo sperimentato sulla propria pelle la frustrazione di un ambiente tossico, Keith sostiene che il coltivare una sana cultura del lavoro comincia con il processo di assunzione.

Secondo Keith non basta assumere professionisti di talento o capaci è necessario prestare attenzione anche alla persona e a come questa si integrerà con il resto dell’azienda

“Nelle assunzioni e cerco davvero di scoprire come le persone rispondono alle pressioni facendo domande, controllando i riferimenti e invitandoli ad un pranzo informale con membri del personale o esperienze simili. – afferma Keith – Cerchiamo sempre di assumere persone che possano potenzialmente andare d’accordo con il team di lavoro, indipendentemente dal loro livello di talento”.

Ma anche un processo di assunzione scrupoloso non garantisce che i dipendenti mantengano comportamenti civili e professionali durante i periodi di intenso lavoro.

“Può capitare che persone che sono in genere buoni mentori facciano esplodere la gente. In questi casi la prima linea d’azione è quella di avere una conversazione onesta ma costruttiva con l’autore del reato. 
Inoltre è necessario che gli altri lavoratori sappiano che la leadership sta affrontando la situazione” continua Keith.

Equilibrio tra vita e lavoro

Bob Borson, presidente del Malone Maxwell Borson Architects e curatore del blog e podcast “La vita di un architetto”, afferma che giornate di lavoro eccessivamente lunghe sono comuni, ma evitabili. E’ necessario dare priorità ad un ragionevole equilibrio tra vita e lavoro.

E’ molto comune che i dipendenti si “vantino” di far le nottate o di lavorare molto oltre gli orari lavorativi ma questo oltre a rompere l’equilibrio tra vita privata e lavorativa, aumenta l’attrito e non è sinonimo di alta qualità del lavoro. Borson infatti smaschera la convinzione che più tempo in ufficio significhi “lavorare meglio”.

Sono frequenti i motivi che spingono i giovani dipendenti a lavorare oltre gli orari: in media impiegheranno più tempo dei lavoratori maturi per risolvere un problema, l’opportunità di partecipare ad un progetto prestigioso oppure avvertiranno una pressione inespressa a lavorare ore extra.

Tuttavia, la leadership dovrebbe stabilire aspettative e standard chiari in quanto giornate lavorative eccessivamente lunghe possono causare stress e risentimento, in particolare se i lavoratori non condividono il carico in modo equivalente. “Non ho intenzione di chiedere a un dipendente di fare qualcosa che io stesso non farò”, dice Borson.

I dipendenti dovrebbero essere incoraggiati ad uscire negli orari corretti e condividere le responsabilità e i carichi di lavoro in modo che “nessuno si trovi solo su un’isola”.

Trasparenza

Quando un’azienda si trova ad affrontare importanti transizioni, come un cambio di leadership o una recessione economica, la direzione dovrebbe rendersi conto che il morale dei dipendenti potrebbe diminuire. EDI International l’ha sperimentato sulla propria pelle quando il mercato dei prestiti si è schiantato nel 2008.

In un momento di difficoltà il CEO Victor Mirontschuk, ha comunicato
apertamente allo staff il problema economico e la necessità di tagli. Un nuovo accordo salariale ha ridotto i compensi dei dipendenti del 20%, ma ha provveduto ad un rimborso in bonus quando l’impresa ha raggiunto gli obiettivi trimestrali .

Sebbene questa strategia abbia attenuato il colpo, l’azienda alla fine ha visto una riduzione a 30 dipendenti. Tuttavia, l’onestà è stata la migliore via, contribuendo a sostenere la fiducia e la buona volontà tra il personale rimanente. Mirontschuk afferma: “Molte persone sono state con l’azienda per molto tempo. Senza il loro sostegno non avremmo potuto superare i tempi difficili. Sono un grande supporto per mantenere alto il morale “.

Articolo originale di Jeff Link su architectmagazine.com

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